A piedi sporchi: niente lavanda dei piedi per i fedeli delle frazioni

I ragazzi della comunione avevano indossato calze e scarpe pulite, in vista e in attesa di uno dei riti più simbolici della tradizione cristiana, quello del lavaggio dei piedi. Che da sempre nelle chiese delle frazioni, così come in tante altre, viene riservato il giovedì santo, durante la messa vesperina del “In Coena Domini”, a chi di lì a qualche mese entrerà in comunione con Cristo.

L’assemblea è rimasta interdetta però, ieri, quando alla richiesta dei fedeli il nuovo parroco ha spiegato che lui non avrebbe fatto la lavanda dei piedi, perché la aveva già fatta nel carcere dove è cappellano.

E’ accaduto ieri nella chiesa della Badia di Sulmona, dove si era radunato il popolo dei fedeli di tutte le frazioni della zona, poste da meno di un mese sotto la guida del nuovo parroco Lorenzo Marcucci, succeduto a metà marzo a don Giacomo Tarullo, spostato nella parrocchia di San Francesco di Paola dopo l’abbandono dei francescani.

“Siamo rimasti tutti in attesa, sospesi – raccontano i fedeli – il parroco si è alzato e se n’è andato. Abbiamo capito che non sarebbe tornato e che non si sarebbe fatta la lavanda dei piedi quando gli addetti hanno cominciato a smontare l’altare per allestire il sepolcro”.

“Non c’è l’obbligo della lavanda che di solito si concorda prima con i fedeli – spiega il vescovo Michele Fusco – così come la messa dal giovedì alla domenica non si chiude, non c’è congedo, ma l’assemblea si scioglie in silenzio”.

Nessuna violazione del rito, insomma, solo un problema di comunicazione tra i fedeli e il nuovo parroco che ha lasciato con l’amaro in bocca i residenti delle frazioni e i ragazzi della comunione con i “piedi sporchi”.

6 Commenti su "A piedi sporchi: niente lavanda dei piedi per i fedeli delle frazioni"

  1. Abito in zona e non mi ero mai accorto di tutti questi fedelissimi cattolici. Ora so che ci sono ed è un sollievo! Grazie al germe!
    Intanto sollecito pubblicamente l’ufficio tecnico a ripristinare l’acqua corrente nelle abitazioni delle frazioni in modo che i fedeli si lavino i piedi.

    (Questo Lorenzo mi piace)

  2. Hanno compiuto il disegno di chiudere la parrocchia, le frazioni dimenticate dalla politica ora anche dalla chiesa, grazie Vescovo

  3. Piena solidarietà a padre Lorenzo, un sacerdote umile che sta facendo il massimo per la nostra comunità. Purtroppo, come spesso accade, chi le cose le guarda sempre dalla finestra sbaglia spesso prospettiva

  4. bene,chi volete libero Gesu’ o Barabba? A chi si a chi no,due pesi due misure,e’ l’italietta di ieri,di oggi, di domani,di sempre,religioni ed acqua comprese, detenuti esclusi, e basta,o no?

  5. Carissimo vescovo Fusco,
    Le rammento che Papa Francesco, appena uscito dall’ospedale Gemelli, ancora con una grave infezione polmonare, ha ritenuto doveroso andare in un carcere minorile a lavare i piedi “sporchi” di quei giovani che si sono abbracciati a lui ed hanno pianto.
    Qui parliamo di rifiuto del parroco per “eccesso di servizio” ed il vescovo (suo capo) che lo difende e lo giustifica.

  6. AWA LI PED SCIACCUIETV ALLA CAS E NO A LU BARDON D LI PULPT AWA CHE NA PAROL AEC

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