Rischiano di restare senz’acqua, secondo i consiglieri regionali Marianna Scoccia e Dino Pepe, gli agricoltori della Valle Peligna e non solo, serviti dal fiume Aterno. Secondo i due, che ieri hanno audito la commissaria del Consorzio di bonifica Atermo-Sagittario, Adelina Pietroleonardo, in commissione Vigilanza, infatti, le due centrali idroelettriche autorizzate dal Consorzio toglierebbero la portata necessaria al fiume per servire i consorziati.
“Si prevede che vengano turbinate le acque di supero della derivazione irrigua pari a 1.080 l/s, per una portata media annua di 500 l/s – commenta la Scoccia -. Considerato che tale portata equivale al 100% della derivazione e che dopo i due salti energetici l’acqua viene direttamente restituita nel fiume Aterno, ne consegue che nemmeno un litro può essere utilizzato ai fini irrigui”.
Insomma le centrali violerebbero così la norma per la quale almeno l’80% dell’acqua utilizzata dalle centrali debba essere restituita a fini irrigui.
“I progetti dei 2 impianti (lotto 1 e 2) non hanno i requisiti tecnici e giuridici per essere realizzati – continua la nota -. Alle precise e puntuali riserve avanzate da noi componenti della Commissione il commissario regionale, nonostante informata dell’argomento in trattazione inserito all’ordine del giorno, ha fornito risposte scarne e che per nulla ci hanno soddisfatto ma anzi, hanno lasciato trasparire una profonda mancanza di metodo e conoscenza della materia oggetto dell’audizione”.
Tutti a dire di puntare sulle rinnovabili per non dipendere dalla Russia e poi che succede? Al primo progetto arrivano i no
Per quello che ne so l’uso idroelettrico dell’acqua è per il periodo non irriguo.
Ma Pepe, che non si è mai interessato degli agricoltori Peligni e delle autorizzazioni che occorrono per fare partire le centrali neanche da assessore, da cosa è stato colpito per interessarsi all’improvviso di noi?
uuuhhhh ma quanto interesse???alla turbogas a Sulmona nessuno ha letto nulla…..qua pure il progetto??????