Addio alla ciclabile: verso la rescissione del contratto

La pista ciclopedonale, più pedonale che ciclabile, sulla Morronese, alla fine, molto probabilmente non si farà. Per buona pace dell’ex assessore Salvatore Zavarella che, risentito, accusò la nostra testata, di fronte alle criticità emerse dal progetto e da noi evidenziate un anno e mezzo fa, di dire fandonie, invenzioni, fantasie.

In questo caso, però, la fantasia ha superato le realtà: tant’è che a distanza di due anni dall’affidamento dell’appalto, i lavori, che dovevano durare due mesi, non sono nei fatti neanche iniziati.

Così la ditta appaltatrice, la C.S. Costruzioni, è ora intenzionata a rescindere il contratto, non fosse altro perché quel cantiere sospeso gli ha bloccato, in virtù del principio di turnazione, anche la possibilità di accedere ad altre gara d’appalto.

E, d’altronde, della pista ciclopedonale, più pedonale che ciclabile, non sembra interessare molto a nessuno: l’Enel che deve rimuovere 12 pali, piazzati al centro della pista, non ha ancora neanche staccato un lampione, nonostante siano stati versati già 27mila euro per l’operazione.

Le numerose e insistenti richieste di incontro avanzate dal Comune, hanno visto presentarsi al tavolo solo la ditta appaltatrice: nessuna traccia del progettista e del direttore dei lavori.

A rispondere alle richieste di chiarimenti, non è neanche il Coni che ha concesso il mutuo al Comune per pagare l’opera, che doveva costare 250mila euro circa, di cui 50mila a carico di Cogesa. I lavori, secondo il Coni, dovevano essere conclusi entro giugno scorso al massimo e, ad oggi, non si sa se quei soldi presi in prestito si possano davvero ancora utilizzare.

Ma soprattutto i dubbi sull’opera, che non è frutto di un finanziamento ma di un indebitamento, sono relativi alla sua effettiva utilità: in base alle verifiche fatte, infatti, la pista non sarebbe sufficiente per ospitare una doppia corsia di marcia per le bici secondo quanto stabilisce la normativa. Insomma si potrà utilizzare solo in un verso di marcia con la bici e a piedi. Il ritorno si dovrebbe fare in strada (tra l’altro ridotta). Né sembra sia possibile per motivi tecnici una variante e allargare il progetto attuale, perché non ci sarebbero gli spazi fisici.

Insomma poco più di un marciapiede che, però, non può essere definito tale, perché il Coni non finanzia lo struscio all’ombra di una discarica.

7 Commenti su "Addio alla ciclabile: verso la rescissione del contratto"

  1. Chi sono il progettista e il DL?

  2. Un’opera inutile, un incompiuto monco ed imbarazzante!!! Doveva essere il ristoro ai miasmi generati dalla discarica, se non fosse grottesco sarebbe comico !!!
    Basta andare a leggere il cartello affisso per capire tante cose !

  3. Se in questa città non si riesce più a fare neanche un marciapiedi vuole dire che siamo proprio alla frutta.
    Ke disastr Sulmona me, te ved e te piagn!!

  4. Dalla padella alla brace… | 15 Settembre 2022 at 09:10 | Rispondi

    Comunque il comune o chi per lui dovrà metterci le mani considerato che hanno lasciato i buchi per l’illuminazione coperti con del truciolato quindi se qualcuno ci finisce dentro chi paga?

  5. Era evidente anche al cittadino “comune”(non del Comune)che non era fattibile.

  6. Sulmonese deluso | 15 Settembre 2022 at 13:03 | Rispondi

    Che la ditta rinunci non significa che l’opera non si può fare!!!! Bisognerebbe spiegare che la ditta di può cambiare… e che l’amministrazione si può adoperare per superare gli impedimenti che sono di tipo tecnico amministrativo! Evidentemente chi governa non ha alcun interesse a migliorare le condizioni di viabilità ciclo pedonale della zona delle marane! Sembra che chi scrive ce l’abbia più con l’ex assessore che con un amministrazione incapace di portare avanti progetti già avviati! Un po’ più di chiarezza non farebbe male…..

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