
Il Comune di Cansano ha solo quaranta giorni per pagare, così ha deciso il Tar che mercoledì scorso ha accolto il ricorso di Corfinio affinché il piccolo centro sulla Maiella ottemperi ad un vecchio debito, ovvero alle spese legali che erano maturate in una causa, persa in Appello, per il pagamento di un geometra condiviso negli anni Ottanta da tre Comuni: Cansano, Corfinio e Secinaro.
Cansano dovrà in particolare versare al Comune di Corfinio circa 7mila euro per le spese di giudizio e compensi legali: una cifra che potrebbe sembrare irrisoria, ma che, oggi, nelle casse del piccolo centro montano, pesa come un macigno.
“Fortunatamente questi soldi li avevamo messi da parte – spiega il sindaco Luca Malvestuto – perché sapevamo che prima o poi avremmo dovuto pagarli. Ma se oggi arrivasse un’altra spesa inattesa, saremmo in grande difficoltà”.
E’ che mentre la filiera istituzionale, dal governo alla Provincia, passando per la Regione, si riempie di grandi parole e promesse in difesa delle aree interne e dei piccoli centri, quella stessa filiera, i piccoli centri, quest’anno in particolare, li ha affamati.
Da un giorno all’altro, o meglio da un anno all’altro, sono spariti fondi e finanziamenti vitali. Non solo: la bizzarra idea del “concorso alla finanza pubblica”, inventata dal governo Meloni, ha sostanzialmente portato lo Stato a bussare cassa ai Comuni, anche a quello di Cansano che conta 220 abitanti e che dovrà versare allo Stato (cioè Cansano finanzia lo Stato), sotto forma di minori trasferimenti, circa 11mila euro a fronte dei 98mila che vengono trasferiti (oltre il 10%).
Questo mentre i soldi previsti per i Comuni sotto i mille abitanti, sono stati letteralmente cassati nell’ultima Finanziaria.
E’ sparito, in particolare, il fondo per la manutenzione che fino al 2023 era di 80mila euro per Cansano, diventati poi 58mila lo scorso anno e zero quest’anno. “Era una vera manna per noi amministratori di piccoli Comuni, in quanto contemplava la messa in sicurezza di strade ed edifici pubblici – spiega il primo cittadino di Cansano -. Un finanziamento che consentiva le manutenzioni: un intervento che aveva a cuore la dignità di tutti, anche degli abitanti dei Comuni che con le risorse proprie non possono provvedervi sistematicamente”. Per fare qualche esempio, con questo fondo Cansano negli anni precedenti aveva rifatto qualche strada, i muri, il campo da tennis-padel, la fontana e i sampietrini della piazza.
Da quest’anno, inoltre, è sparito per i Comuni sotto i mille abitanti, anche il fondo energia e sviluppo sostenibile: 50mila euro l’anno (che nel 2022 era stato raddoppiato una tantum) che a Cansano aveva usato per i sentieri, l’acquisto di city-bike, per l’efficientamento dell’illuminazione pubblica, l’irrigazione degli impianti sportivi e del Comune.
Lo scorso anno entrambi i fondi erano stati investiti su Casa Villani, il recupero cioè della casa-museo di questa straordinaria artista sui generis, che era ed è anche e soprattutto un progetto di sviluppo turistico-economico. Progetto supportato anche da un mutuo che, ora, resta appeso.
“Il taglio più doloroso, però, è quello dei trasferimenti per il ‘concorso alla finanza pubblica’ – continua Malvestuto – non solo per il principio, ma anche nella sostanza, perché va a toccare servizi essenziali: lo scuolabus, i servizi alla popolazione, le manutenzioni, le spese generali, gli eventi culturali. Servizi, senza i quali, nei fatti, siamo cittadini di serie C, neanche di serie B”.
Se lo Stato affama, il resto della filiera istituzionale, la Regione, non è da meno, almeno per la Valle Peligna: “Dei fondi Fsc che la Regione ha distribuito a piene mani in modo diretto – aggiunge il sindaco – non un centesimo è stato dato alla Valle Peligna”.
Poi ci sono i “guai interni”, quelli del Cogesa ad esempio: “Come chiesto dalla Corte dei Conti per la crisi finanziaria della partecipata – continua Malvestuto – abbiamo dovuto accantonare finora 66mila euro e ne mancano ancora circa 20mila di euro da mettere da parte: vorrei sapere dove dovremmo trovare i soldi in un paese di 220 persone, la maggior parte delle quali sono anziani e vedove con pensione di reversibilità”.
I margini di risparmio, oggettivamente, non ci sono in un paese che ha solo tre dipendenti (due operai e un amministrativo) e che un vigile urbano se lo può permettere per otto ore la settimana. Neanche il tempo di fare una multa.
“Si parla tanto di aree interne, dei paesi come luoghi da cui ripartire, di sviluppo e coesione – conclude Malvestuto -. Parole vuote, buone per un comunicato stampa ma null’altro”.
L’importante è che ci siano sempre tanti, tanti, fondi a disposizione per Leggi-mancia…
E per sagre, sagrette, bocciofile, concerti, concertini e soggiorni, offerti dal gentile popolo abruzzese, alle squadre di calcio…
Ben contento evidentemente, di pagare più tasse, per non avere una sanità efficiente né trasporti adeguati né risposte per la siccità sempre più incombente o sulla disoccupazione dei giovani, che dalle aree interne, continuano inesorabilmente ad andarsene…
Beh intanto si potrebbe cominciare e pensare alla unione dei comuni (Marche Umbria e Toscana sono di esempio) accorpando cansano con campo di giove ma il problema sono gli amministratori che non vogliono perdere il loro piccolo mondo.
Ma ti rendi conto di che minchiata hai detto ?
I piccoli comuni solo il polmone dell’Abruzzo interno ! Se spariscono l Abruzzo interno solo un ammasso di ruderi .
Non si tratta di accorpare ma di dare i soldi ai piccoli comuni e toglierli invece alle migliaia di puttanate e alle spendaccione e inefficienti municipilazzate ormai diventate veri e propri poltronifici !
Governo di chiacchieroni bravi solo su Facebook !
Caro sig sarchiapone di nome (ma di fatto?) La unione dei comuni e’ una indicazione di legge e i piccoli comuni non hanno alcuna possibilità di vita. Si può tenere un comune con 220 abitanti e un impiegato che dovrebbe assolvere a tutti i compiti dell’ente? Abbiamo carapelle calvisio con 32 abitanti… unire amministrativamente più comuni e’ l’unico modo.per sopravvivere. Comunque le consiglio di studiare ed informarsi… l’ignoranza la porta ad offendere e non accettare le considerazioni e valutazioni di altri.
Mi raccomando alle prossime elezioni votate ancora per i Fratelli d’Italia, o per Forza Italia, o per la Lega. Avete visto quanto gliene frega degli
italiani? Votateli ancora, mi raccomando, siate sempre così furbi
L’unione dei comuni parte da una legge di sinistra ed in particolare il dlgs 267/2000 voluto, scritto ed approvato poi modificato da governi di centro sinistra. La sua faziosità la offusca
quindi che ci azzecca? anch’io sono per forme amministrative piu aderenti alla realtà, ma qui si sta parlando del tagli dei trasferimenti dallo stato ai comuni, e questi tagli li sta facendo questo governo, di destra, quindi o lei non ha letto l’articolo, oppure sta commentando altro.
quindi che ci azzecca? anch’io sono per forme amministrative piu aderenti alla realtà, ma qui si sta parlando del tagli dei trasferimenti dallo stato ai comuni, e questi tagli li sta facendo questo governo, di destra, quindi o lei non ha letto l’articolo, oppure stai commentando altro.
Così come non vedere quanto sprechi, mance, assunzioni inutili, deficit, cattive gestioni, carrozzoni da tenere in vita…non certamente per utilità dei cittadini…possano comportare inutili esborsi di denaro da parte di tutti, in tasse e bollette maggiorate e disservizi.
Denaro che magari, utilizzato in altra maniera, servirebbe a risolvere problemi concreti per la maggioranza dei cittadini.
Semplicemente contribuenti.
Fuori i mercanti dal tempio. Chi intende intenda.
L’importante,per mantenere in vita la cosiddetta filiera,è continuare a mandare soldi a L’Aquila,capofila della filiera stessa.Lì piovono talmente tanti soldi che non sanno più che minghiate farci.Almeno pagasse ciò che è dovuto al Cogesa!!!A Prezza,paese prevalentemente abitato da anziani,è stata costruita una piscina dove i poveri vecchietti potranno andare a nuotare e a rinfrescarsi.Anche lì piovono “regali” da parte della “filiera” per ringraziare del lavoro svolto per aver “ubriacato” i sulmonesi e ottenere i loro voti alle ultime elezioni comunali..Tutto il resto,il nostro meraviglioso Abruzzo,coi suoi paesini-gioiello,può anche morire nel disinteresse totale della filiera.Ma quando si sveglieranno gli abruzzesi tutti dal sonno
Mo c pensn chi d destr a mett tutt appost i fenomeni✌️👏