
Partono gli avvisi di garanzia per i sei tifosi della Pro Vasto che sono sotto indagine da parte della Procura della Repubblica di Sulmona, per l’aggressione a sfondo razziale verso un uomo tunisino. Le accusa, a vario titolo, sono aggravate dai futili motivi, minacce, imbrattamento di cose altrui ed accensioni pericolose.
L’episodio risale al 5 gennaio 2025, quando i sei vennero incastrati dalle telecamere di videosorveglianza posizionate in piazza Ruggieri, a Sulmona, e dalle testimonianze di alcuni passanti. L’uomo di origine tunisina, mentre era impegnato nello spingere un’automobile in panne, era stato aggredito dai tifosi, in trasferta a Sulmona per la gara tra Ovidiana e Pro Vasto. L’uomo era stato accerchiato e insultato con epiteti razzisti. Poi l’aggressione fisica, con pugni e calci. Nella ressa era stata impugnata anche una spranga, non utilizzata.
La furia dei tifosi era stata placata solo grazie all’intervento di un agente di polizia fuori servizio, rimasto ferito lievemente durante la colluttazione. Per il tunisino, trasportato all’ospedale di Sulmona, una prognosi di sette giorni. A scatenare l’ira dei tifosi vastesi sarebbe stato un litigio avvenuto con lo stesso uomo davanti a un autolavaggio alcune ore prima. Per i sei era stato richiesto dal commissariato di polizia anche la misura dei Daspo, per lancio di fumogeni all’interno del “Pallozzi” e alcuni muri imbrattati nei pressi del casello autostradale di Pratola Peligna.
“Nessuno dice che il tunisino ha spinto la bici contro il nostro pulmino e che anche noi abbiamo riportato lesioni”, avevano risposto durante l’interrogatorio di garanzia i tifosi alle domande del giudice che ha ritenuto di non dover applicare alcuna misura cautelare.
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