
Sono stati trasferiti dal carcere di Sulmona due detenuti che, nelle ultime settimane, avevano creato scompiglio all’interno della struttura penitenziaria sulmonese. Si tratta di un ex camorrista e di un collaboratore di giustizia. Il primo aggredì tre agenti della polizia penitenziaria lo scorso giugno. L’uomo, in preda all’alcol, aveva frantumato il volto di uno degli agenti, al quale furono dati trenta giorni di prognosi. L’agente si dovette sottoporre anche ad un intervento chirurgico per ridurre le fratture. Ai due colleghi, invece, la prognosi fu di dieci giorni.
Il collaboratore di giustizia, invece, tentò il suicidio nel mese di maggio, arrampicandosi sui tetti della struttura, e solo l’intervento del dirigente penitenziario Sarah Brunetti, comandante di Reparto del carcere peligno, ha evitato il peggio.
“La UIL PA – comunica il segretario generale territoriale del sindacato Mauro Nardella – ringrazia il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria per aver proceduto con l’azione amministrativa che si deve in questi casi auspicando che attraverso il potenziamento degli organici siano essi di polizia penitenziaria ( a Settembre giungeranno 32 nuovi agenti) che facenti capo alle Funzioni Centrali d egli eventi critici descritti non ne accadano più o quanto meno ne succedano sempre di meno. Vale la pena comunque evidenziare che la stragrande maggioranza dei detenuti insistenti all’interno del penitenziario sulmonese risponde con garbo ed in maniera adeguata alle regole penitenziarie. Quanto basta per dire – conclude Nardella- che, al netto di quei pochi che respingono la voglia di rimettersi in sesto con la propria identità di uomo, detenuti ( che nel carcere di Sulmona ci si ritrovano per scontare una spesso lunghissima pena) e personale del penitenziario peligno dal punto di vista professionale convivono davvero pacificamente ed in sintonia con le indicazioni offerte dal vigente ordinamento penitenziario”.
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