AIR*M: artisti in quota per il progetto di residenza curato da Valentina Colella

“AIR*M è un progetto selvaggio, necessita di tempo per essere metabolizzato, da chi lo organizza, da chi lo vive e da chi lo osserva. Ma questo è lo stimolo per fare sempre meglio”. È l’artista Valentina Colella a presentare il suo progetto di residenza artistica giunto alla sua seconda edizione.

C’è la natura, il silenzio e l’arte a fare da sfondo ad “Artist in Residency Mountain”, Air*M appunto, che coinvolge gli studenti delle Accademie di Belle Arti d’Italia. Lo scorso anno, per la prima edizione, il contesto era quello di Frattura, mentre quest’anno gli artisti saranno ospitati nello scenario di Introdacqua a fine agosto. Parla di gratitudine e accoglienza della sua terra Valentina, motore che l’ha spinta a proseguire con il progetto Air M.

“Per partecipare – spiega – è indispensabile essere dotati, oltre che di sensibilità artistica, di grande disciplina, determinazione e spirito di adattamento nel rispetto delle poche, ma rigide regole”.

Un progetto “auto finanziato che vive grazie all’impegno di appassionati, che offrono appoggio logistico – prosegue l’artista – con atteggiamento rispettoso verso la natura e verso la natura del progetto stesso. È la montagna, infatti, l’unico startpoint”. La seconda edizione nasce in collaborazione con la Dafna Gallery di Napoli e la professoressa Rosaria Iazeta (Coordinatrice Dipartimento Scultura) che nella selezione ha premiato Rosanna Pezzella e Rebecca Miccio.

“L’obiettivo che sentivo di trasmettere agli artisti in residenza, che in questa edizione è stato affinato, é quello di indurli verso un centramento, verso un’attenzione non dispersiva, fatta di documentazione emozionale in un primo momento, per arrivare ad una sintesi, trasmessa in cifra stilistica, in valore estetico e contenutistico. Qualità imprescindibili per una restituzione al pubblico con qualità negli elaborati artistici prodotti durante il programma della residenza – aggiunge Colella -. Gli obiettivi del progetto, si muovono in vie parallele, la promozione del nostro patrimonio montano, e la sensibilizzazione sul territorio verso un linguaggio contemporaneo dell’arte cui difficilmente ci si avvicina in modo spontaneo, è raro infatti in piccoli centri incontrare la pura sperimentazione”.

Simona Pace