
La stagione irrigua partirà in questi giorni (secondo un calendario progressivo) “nonostante le note difficoltà finanziarie” del Consorzio di bonifica: lo ha annunciato la commissaria Adelina Pietroleonardo a Confagricoltura nel corso di un incontro-audizione al termine del quale l’associazione di categoria ha confermato piena fiducia e sostegno al piano industriale e alla gestione commissariale, oggetto qualche settimana fa di un duro attacco da parte dei consiglieri regionali Scoccia e Pepe.
La commissaria, che qualche giorno fa ha ricevuto anche la visita e il via libera da parte dell’assessore regionale Emanuele Imprudente, è stata chiamata a chiarire anche e soprattutto la vicenda dell’attivazione, da parte di un privato, di due centrali idroelettriche che, secondo i due consiglieri regionali, non avrebbero le carte in regola e metterebbero e repentaglio la portata dei fiumi utilizzati.
“Sul project financing per la realizzazione di nuove centrali idroelettriche, la commissaria ha chiarito che un soggetto promotore ha predisposto un progetto – sulla falsa riga di altri progetti già attuati da alcuni consorzi di bonifica della Regione Abruzzo – al fine di sfruttare i salti della rete idrica consortile con un utilizzo ‘non dissipativo’ delle acque eccedenti il fabbisogno irriguo, quindi senza alcuna penalizzazione del servizio irriguo ed entro i limiti quantitativi delle concessioni irrigue – scrive Confagricoltura -. La gara, effettuata nel rispetto della vigente normativa degli appalti pubblici, prevede progetti finanziati totalmente da soggetti privati, che consentiranno al Consorzio di incassare, a titolo di canone di concessione, importi cospicui utilizzabili sia per il rientro dalla esposizione debitoria che per abbattere la quota di contribuzione a carico dei consorziati. Inoltre, la realizzazione della nuova centrale di Capodacqua consentirà di smantellare gli attuali impianti inefficienti e ‘fuori norma’ da molti anni; quindi, pericolosi per gli addetti che vi operano”.
Qualche sassolino dalle scarpe, però, la Pietroleonardo se l’è voluto togliere nell’audizione con Confagricoltura, denunciando “i continui attacchi anche personali e le isteriche polemiche sul suo operato riconducibili a ben note figure politiche locali e vecchi amministratori del Consorzio non del tutto estranei alla cattiva gestione dello stesso che, nel tempo ha accumulato debiti enormi a causa di un governo del personale non adeguato, alla incapacità di razionalizzare le spese e alla non gestione del recupero crediti”.
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