Alla canna del gas, chiude il B&B: “Troppe spese”

Il gas soffoca i piccoli albergatori e non solo. L’aumento dei costi delle bollette non risparmia nessuno. Si fa sentire sulla pelle di tutti e, soprattutto, sui portafogli che nelle ultime settimane sono stati letteralmente svuotati per affrontare il pagamento di un’utenza. Alla base c’è la Russia, ricca di possedimenti, la quale non ha aumentato le forniture in Europa, limitandosi a rispettare gli obblighi contrattuali ma senza prenotare capacità di esportazione aggiuntiva. Una scelta strategica, quasi di pressione, che punta a raggiungere due obiettivi: il primo è l’entrata in funzione del gasdotto Nord Stream 2 (che la Germania punta a fermare dopo l’invasione dell’Ucraina) il secondo è convincere l’Europa a sottoscrivere più contratti di lungo termine.

Come se tutti fossimo legati a un domino invisibile, che si estende per migliaia di chilometri, dove la caduta di una tessera comporta una reazione a catena, ecco che i piani di Mosca vanno a intaccare anche i piccoli borghi abruzzesi e le rispettive attività. E’ il caso di Scanno e il B&B “La Dimora di d’Annunzio”, gestito da Alessandra Mastrogiovanni. I prezzi delle bollette anche qui in questo spaccato dell’Abruzzo hanno sfondato il tetto delle quattro cifre portando la proprietaria del Bed & Breakfast a chiudere momentaneamente la propria attività.

“Vedendo i dati allarmanti nei telegiornali – spiega Alessandra – ho fatto un rapido conto di quanto avrei dovuto pagare di bollette. Dai 900 euro bimestrali siamo arrivati a 3.000, e solo perché una volta chiamato il consorzio di distribuzione del gas mi hanno bloccato parte del consumo con le vecchie tariffe. Ecco perché, come molti colleghi, ho deciso di fermarmi a malincuore”.

“Non posso perdere soldi, o meglio non posso perderne così tanti – prosegue la Mastrogiovanni – Capita che in periodi come questo, dove l’affluenza turistica diminuisce, io vada in perdita ma poi recupero tutto in estate. Ora, invece, facendo i calcoli con una media di trenta pernottamenti al mese su quattro camere, dovrei spalmare i 1.500 euro di bolletta del gas su ogni ospite. I calcoli si fanno rapidamente: un aumento di 50 euro. E’ impensabile, anche perché una camera costa in media 35 euro. Non posso raddoppiare, anzi quasi triplicare, il prezzo. Preferisco stare chiusa e pagare i canoni fissi. Fortunatamente questa non è la mia attività principale, visto che faccio la maestra di sci. Capisco, però, che è un problema per chi vive di villeggiatura. Noi con piccole attività abbiamo spese basse, mentre le grandi strutture ora rischiano davvero di dover aumentare i prezzi alle stelle”.

Un problema non da poco, dato che Scanno, come qualsiasi altro Comune montano, ha un consumo del gas elevato e che si protrae anche nella stagione primaverile a causa delle basse temperature. Ecco perché a rimetterci sono anche gli stessi cittadini. Inoltre, con le attività di villeggiatura che un po’ in tutta Italia preferiscono non aprire, si chiude di fatti il paese al turista, il quale non andrà nel ristorante tipico, a fare un giro in pedalò sul lago, a comprare il souvenir da riportare a casa. Un nuovo lockdown, ma questa volta per il turismo.

4 Commenti su "Alla canna del gas, chiude il B&B: “Troppe spese”"

  1. Con l’aumento dei costi del 400% solo per la parte di quota energia saranno uccelli per diabetici. Ma si pensa solamente al covid.

  2. L’Italia è finita.

  3. È piaciuto il superbonus 110% ecco i risultati, secondo voi lo stato dove lo riprende quel 10% di aggratis

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