Alla Lombardo-Radice si torna in palestra: dopo sei anni trovata la soluzione più ovvia

Ci sono voluti sei anni quasi, nonostante la soluzione fosse a portata di mano. A due passi dall’ingresso della scuola. Gli alunni della primaria Lombardo-Radice tornano ad avere finalmente una palestra. O almeno, qualcosa che assomiglia ad una palestra. Che dopo i tendoni da sagra (costati circa 15mila euro l’anno) e le sbucciature sull’asfalto in cortile, è un grande balzo in avanti. Il Comune di Sulmona ha infatti sgomberato in parte l’Unitalsi che aveva in affitto, si fa per dire perché pagava poche centinaia di euro l’anno di affitto, il locale che si trova nel mezzo delle due palazzine (ex Cescot e ex Croce Rossa) che da sei anni sono la sede “temporanea” della scuola, sfrattata nel 2017 dall’edificio di via Togliatti.

Un locale abbastanza ampio e senza tramezzi e ostacoli, che ben si presta all’uso didattico per l’attività motoria. Un locale che era sotto gli occhi di tutti e che nessuno ha pensato mai prima di richiedere all’Unitalsi, nonostante il contratto di locazione, datato 2004, scadesse ogni due anni.

A sbloccare la situazione è stata la nuova dirigente della scuola Alessandra Di Mascio che a settembre ha scritto al Comune chiedendo di risolvere il problema della palestra e ricordando che proprio lì, tra una classe e l’altra, ce ne era una pronta all’uso.

Così il Comune si è mosso e rileggendo il contratto si è appellato ad una clausola nella quale si prevedeva che l’ente avrebbe potuto richiedere unilateralmente in caso di bisogno l’uso dello spazio. Non si è andati, però, allo scontro: l’Unitalsi ha rinunciato al risarcimento per il mancato preavviso e ha ceduto subito l’immobile che condividerà con la scuola.

L’accordo prevede fino a giugno che la scuola potrà usare il locale (metà in verità, essendo una parte occupata dal mobilio dell’Unitalsi) dal lunedì al venerdì fino alle ore 16, l’Unitalsi invece nelle ore restanti (compreso il fine settimana). Il trasferimento dell’Anffas, che utilizzava lo spazio come centro diurno, nella sede di via stazione, d’altronde, ha ridotto molto l’attività di Unitalsi che, nel frattempo, cercherà un’altra sede, lasciando presumibilmente da settembre prossimo l’intero spazio a disposizione degli alunni della Lombardo-Radice.

La scuola, d’altronde, nonostante gli eccellenti risultati alle prove Invalsi, è quella ad aver subito più di tutte probabilmente il disagio logistico: in sei anni, tra assenza di palestra e trasferimenti nel confettificio al nucleo industriale (anche questo ostacolo rimosso dalla dirigente ad inizio anno), ha dimezzato i suoi alunni, passando dall’essere la scuola più frequentata, tra quelle con meno iscritti.

Il calvario, si spera, sarà destinato a durare non più di un anno: entro marzo dovrebbe infatti essere bandita la gara per il nuovo plesso scolastico di via Togliatti che prevede la demolizione della vecchia scuola e la costruzione di un nuovo edificio. Il Comune ha definito i termini trasattivi con la ditta di Andria che aveva vinto la vecchia gara per la messa in sicurezza della scuola, impegnandosi, per circa 400mila euro, a demolire quel che ne resta e fare così posto al nuovo progetto.

Nel frattempo, almeno, gli alunni della Lombardo-Radice potranno se non altro sgranchirsi le gambe.

7 Commenti su "Alla Lombardo-Radice si torna in palestra: dopo sei anni trovata la soluzione più ovvia"

  1. Seguire la storia delle strutture scolastiche cittadine
    è una tristezza infinita!

  2. Lo sport nelle scuole a Sulmona è stato dimenticato dalle amministrazioni. Si fa sport solo a pagamento, palestre scolastiche allo sfascio! Bella politica!!

  3. E’ stato un bel gesto richiedere i locali ad una associazione di volontariato per disabili?
    Siete mai stati a Lourdes o a contatto con qualche disabile?
    E quello spazio è a norma per la palestra?
    L’affitto è stato pagato regolarmente dai volontari.
    è facile mettere sui due piatti della bilancia due categorie deboli… bambini e disabili…
    AL

  4. Il centro diurno “La Mongolfiera” prima e “Luciano Guadagnoli” poi è sempre stato gestito e organizzato dall’Unitalsi con i suoi volontari! Per un periodo all’Anffas è stata consentita la condivisione della sede. Prima di scrivere informatevi!!! Non è stato un bel gesto togliere ad un’associazione che si occupa di disabili ma non è altrettanto giusto che i bimbi non avessero un posto dove fare attività motoria anche se in un locale non idoneo…solo per il bene dei bimbi l’Unitalsi ha fatto un passo indietro…ma tanto a nessuno interessa che sia rimasta senza sede…

    • Gentile Annamaria, noi ci siamo informati e non capisco quale sia la notizia inesatta. Forse deve leggere meglio l’articolo, dove si evidenzia che senza il laboratorio di Anffas l’attività è stata ridotta. Per il resto mi sembra che la clausola contrattuale fosse chiara, il passo indietro o lo faceva l’Unitalsi o glielo facevano fare. Mi auguro che Unitalsi, che se non sbaglio è un’organizzazione legata alla Chiesa, possa trovare presto una sua sede, magari in una delle tante proprietà della Diocesi.

  5. Non siete a conoscenza che l’Unitalsi ha avviato tanti progetti propri con laboratori musicali , di ceramica ed altro negli anni passati. Ha lavorato sia prima della condivisione della sede con l’Anffas che dopo…le attività si sono ridotte solo ed esclusivamente a causa del covid (non dimentichiamo che siamo a contatto con persone fragili) e comunque lo scopo primario dell’Unitalsi è quello del trasporto degli ammalati a Lourdes e santuari internazionali…l’attività del centro diurno era un di più per venire incontro alle esigenze delle famiglie del territorio.
    Sul chi dovrebbe dare una sede all’Unitalsi penso che qualsiasi associazione dovrebbe avere l’appoggio di tutti vista l’utilità sociale che svolge gratuitamente.

  6. Oggi sono tutti tuttologi dell’Unitalsi ci voleva questo per far scrivere sul giornale, in tutti questi anni perché non avete scritto mezza riga di quando va nel Presidio Ospedaliero di Sulmona l’11 Febbraio, non avete scritto mezza riga sul Centro Diurno Luciano Guadagnoli come mai? Ci voleva la Dirigente che è stata dietro la finestra della Scuola a fare la vedetta per vedere chi entrava e chi usciva e immaginare una palestra per i suoi alunni in un locale non idoneo,pagamenti regolari bollette pagate regolarmente qualche pezza fuori di catrame messa dall’ex Presidente per far entrare le carrozzine un locale che è stato mantenuto nonostante era stato chiesto più volte di sistemare il riscaldamento le infiltrazioni d’acqua e tanto altro, oggi la Palestra che non sarà neanche definitiva perché da li’ andranno via. Certo che c’era la clausola, certo che è un’ organizzazione della Chiesa, ma sono volontari che non si occupano solo del trasporto dei malati a Lourdes si occupava anche del Centro Diurno 3 volte a settimana aiutando le famiglie in difficoltà con i figli disabili facendogli fare tante attività perché le gambe non possono sgranchirle…mi risulta che sono stati chiamati nelle emergenze mi risulta che collaborano con la Protezione Civile Nazionale dovreste informarvi di più su tutto non solo sui contratti, le attività sono venute meno per la Pandemia non per altro, per quanto riguarda le proprietà della Diocesi se ci fosse stata una adeguata e idonea struttura non erano li da anni a pagare anche 4 soldi come dite voi sono volontari e quei 4 soldi potevano tenerli ed usarli per i ragazzi disabili anche se questo locale non era il massimo ma almeno c’era… si poteva trovare la soluzione il problema qui è un altro è che un associazione ecclesiastica è diverso quindi ci deve pensare la Curia…e con la scusa si tolgono i locali Comunali a chi non deve averli…un entrata di meno di 4 soldi 😉😉😉

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