Animali in fuga dal Morrone, altro tasso morto

Sembrano essere soprattutto i tassi gli animali che più di altri stanno subendo le dure conseguenze degli incendi che per tre lunghe settimane hanno arso il loro habitat. Questa mattina c’è stata la seconda vittima accertata nel post emergenza. Un esemplare è stato investito lungo viale del Lavoro a Sulmona. L’altro, solo qualche giorno fa, venne ritrovato proprio in via del Morrone per una cattiva ironia della sorte. Sembrano confusi i tassi, scendono a valle, inconsapevoli dei pericoli che si annidano dietro l’angolo, disperati, alla ricerca di cibo. Un epilogo atteso perchè se la grande fauna, quella rappresentata da lupi, cervi, cinghiali è riuscita a sfuggire alle fiamme allontandandosi dalle zone colpite anche scendendo a valle come accaduto durante la fase delle fiamme per un branco di lupi avvistato a Pratola, per il resto degli animali, la cosiddetta fauna minore, il destino non ha riservato una buona sorte. Come neanche al cucciolo di capriolo ritrovato dentro al pozzo di Colle della Fate a Roccacasale dove era caduto probabilmente per sfuggire alle fiamme e al fumo. Il piccolo, si ricorda, era stato recuperato da un gruppo di volontari attivi sulla linea tagliafuoco, accompagnato dai carabinieri forestali al centro veterinario del Parco Majella a Caramanico Terme dove, dopo esser stato sottoposto ad una operazione, è morto a causa dello stress accumulato per i diversi traumi riportati. A questo punto la speranza è che il numero delle vittime non sia destinato ad aumentare.

1 Commento su "Animali in fuga dal Morrone, altro tasso morto"

  1. Una volta quando non erano i cinghiali i principali artefici della distruzione dei raccolti,in special modo il granturco,erano i tassi che la facevano da padroni. Divoratori indefessi dei “mazzoccheti”. I contadini, molti dei quali possedevano il fucile da caccia, di quelli a canne giustapposte ,di notte facevano la posta nei pressi della tana del tasso. Lo facevano con assiduità ogni notte,fino a quando il tasso usciva spinto dalla fame e lo fucilavano. Non piacerà agli animalisti, ma la caccia una volta era fonte di proteine ed ha contribuito a combattere la fame. Quelli erano tempi di micragnna, di crisi, di quella vera, altro che chiacchiere come le attuali che parlano di crisi. Ma quale crisi, ma fatemi il piacere! Una volta catturato ed allontanato il pericolo incombente sul frumento, i contadini lo spellavano e lo preparavano per il forno circondato con tanto di patate. I miei amici che lo mangiavano più per fame che per ingordigia, mi raccontavano che era molto buono. In seguito scoprii che esistono due tipi di tasso, il tasso cane ,dalle carni amare e non commestibili, ed il tasso porco,dalle carni commestibili ed appetitose. E’ come la porchetta, tanto per capirci. Quello che cucinavano era sicuramente il tasso porco. Altri tempi,quando eravamo povera gente, ma con tanta dignità .

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