Anziani, chiuso il bar inagibile: “Si chiuda anche il Centro”

Non c’è pace per il Centro anziani di Sulmona, dopo gli strascichi seguiti alla rielezione del presidente Spinosa, sembra avere una svolta decisiva la questione del bar interno al centro. Sì perché è arrivata questa mattina una raccomandata ai gestori del bar che decreta “l’immediata chiusura del servizio di somministrazione di bevande” a seguito dell’ordinanza emessa dal dirigente Katia Panella per l’assenza di autorizzazioni del servizio stesso.
Mancherebbe infatti allo stato dell’arte la certificazione di agibilità dell’immobile, tanto che il 9 marzo la Polizia municipale ha multato il Centro per 5mila euro a causa di tale mancanza che invece era fondamentale per l’attività del bar.

La questione dell’agibilità era già stata sollevata nel 2015 quando il comitato del Centro aveva decretato la chiusura immediata del bar, ma in quell’occasione era intervenuto l’allora assessore al Sociale D’Alessandro a fare da paciere in attesa del pronunciamento del Demanio, proprietario dell’immobile. Questo ha poi risposto che tale attività commerciale “non è ritiene compatibile con le finalità connesse alla locazione a canone gratuito dei locali demaniali” lasciando in compenso un nulla osta per installare i distributori automatici.

A questo punto della vicenda, la frangia ostile al presidente Spinosa e sostenitrice del bar, ha intenzione di presentare un esposto in cui chiede: “Se il bar non può aprire perché l’immobile non ha l’agibilità vuol dire che neanche il Centro anziani ha l’agibilità e di conseguenza deve essere chiuso, tanto più che le attività che si svolgono all’interno – balli, teatro e ginnastica – mettono a rischio la tenuta dei solai, che tremano anche solo a camminarci su. E poi mancano le uscite di sicurezza, l’ascensore e le vie di fuga”.

Infine oggi è arrivato anche il parere legale del Comune di Sulmona, sulle tanto contestate elezioni di novembre, secondo Palazzo San Francesco l’associazione può autodeterminarsi sempre che “i dissidi interni non assumano rilevanza tale da non consentire più una serena e armoniosa gestione del Centro – si legge nella nota -, così da far venir meno l’interesse pubblico sotteso alla vita associativa della terza età”, in questo caso il Comune ha il potere di revocare il comodato d’uso gratuito dei locali.

S.M.

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