Apertura nuovo ospedale più vicina, ma mancano le vie d’accesso

Il Comune di Sulmona ha rilasciato in questi giorni alla Asl1 l’autorizzazione all’esercizio che consente l’entrata in funzione del nuovo ospedale, il primo antisismico d’Abruzzo. L’apertura del nosocomio ora, secondo l’amministrazione comunale, dovrebbe avvenire in tempi brevi. Un ottimismo che, conclusi gli adeguamenti burocratici, non fa i conti con la questione della viabilità sulla quale regna ancora il caos. Il rischio vero è che si arrivi all’apertura nella completa improvvisazione, senza avere vie d’accesso disponibili. Non sono ancora ultimati infatti gli interventi stradali per quanto riguarda l’accesso al nuovo Pronto Soccorso che, come noto, deve avere una viabilità dedicata, lo stesso vale per l’accesso alle cosiddette “palazzine Rubeo”, dove il Comune ha trasferito da novembre il distretto sanitario.

Trasferimento avvenuto solo sulla carta perché di fatto gli immobili restano vuoti in attesa dei lavori che il Comune deve operare sulla strada d’accesso alle palazzine, via Buca della Grotta. Per fare questo, il Comune ha protocollato lo scorso 28 maggio la richiesta di spostare dei lavori previsti su altre strade cittadine, proprio su via Buca della Grotta, ma al momento non c’è l’ombra di un cantiere. La cosa più incresciosa della vicenda poi è sicuramente il fatto che la Asl da novembre ad oggi, ha sborsato mensilmente 6 mila euro per l’affitto delle palazzine senza usufruirne. Quasi 50 mila euro di denaro pubblico che, a fine giugno, il Comune avrà sborsato “a vuoto”, uno sperpero di risorse pubbliche sul quale potrebbe attenzionare anche la Corte dei Conti.

“Confidiamo che la Asl1 attui con rapidità il cronoprogramma relativo al trasferimento di tutti i reparti fino a piena capienza della struttura e metta mano alla dotazione di risorse umane e strumentali per rendere effettivamente all’avanguardia e attrattivo il nostro nosocomio – scrive la sindaca Annamaria Casini -. Vogliamo che l’ospedale di Sulmona non resti una scatola vuota e che tutti gli spazi funzionali debbano essere occupati, accelerando l’apertura del reparto di Lungodegenza e della Strocke unit, unitamente al potenziamento del reparto di Neurologia, alla quale è legata l’attivazione della risonanza magnetica, attesa da troppo tempo. Il dipartimento materno infantile resterà nell’Ala Nuova del vecchio ospedale, con annesse sala travaglio e parto e sala chirurgica d’urgenza, già adeguate e fruibili, localizzazione che può facilitare l’auspicato mantenimento del Punto Nascita da parte della Regione e Ministero”.

“Ora – continua ancora la sindaca – spetta a Regione e alla Asl1 accelerare per una risoluzione definitiva delle problematiche del nostro ospedale, al fine di ridare all’intero territorio una sanità di alto livello. Incontrerò il direttore sanitario nei prossimi giorni, nell’attesa del nuovo manager della Asl1, che deve essere nominato in tempi brevi, e che la Regione metta finalmente mano alla riorganizzazione della rete ospedaliera per la riqualificazione del nostro nosocomio a Dea di I livello, in linea come comunicato a noi sindaci del territorio dall’assessore regionale Nicoletta Verì nel recente incontro a palazzo dell’Emiciclo”.

Annunci dell’assessora Verì che al momento restano più promesse sulla parola che altro, perché delle intenzioni della Regione di far tornare l’ospedale sulmonese di I livello, non v’è traccia da nessuna parte.

Savino Monterisi

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