Aree interne e “desertificazione”, giovani a confronto

“Di fronte alla gravissima crisi nella quale esso versa, ormai da decenni, c’e bisogno di unità e determinazione da parte di tutti”. È il professore Aldo Ronci a sollecitare una presa di posizione, una azione, nei confronti della “desertificazione” in atto non solo a Sulmona, tra le città con la crescita demografica più bassa in Abruzzo, ma in tutta l’area del Centro Abruzzo. Se si pensa al territorio come ad un sistema ovvio che il declino di Sulmona appare un deficit per tutto il resto.

Ed è significativo come i primi ad organizzarsi nel volerne parlare sono i giovani nell’appuntamento previsto per il prossimo sabato 9 novembre al Centro Giovani di Sulmona. “Molti partono, alcuni tornano. Le aree interne, specialmente i piccoli borghi appenninici, fanno sempre più i conti con l’arretramento dei servizi, con la scarsità di lavoro e con difficoltà di ogni genere – scrivono gli organizzatori -. Ogni piccolo territorio è legato ad una propria storia, ad un proprio dialetto, ad un proprio modo di vedere il mondo”.

Da qui sorgono spontanee alcune semplice, essenziali domande: “che prospettive possono avere i giovani provenienti da queste terre? A che futuro andrà incontro la mole di patrimonio immateriale e materiale presenti in queste zone apparentemente svantaggiate? Abbandono, opportunità o messa al profitto del territorio in mano a privati?”.

Un discorso ampio che attraversa diversi settori ed età ma che nel marasma di motivazioni che allontanano vuole focalizzarci sulle motivazioni che potrebbero spingere a restare. Già, a restare.

All’incontro interverranno Valentina Porcellana e Silvia Stefani dell’università di Torino; Diego Barberis, formatore ed educatore ambientale; Savino Monterisi del collettivo Altrementi; Raffaele Spadano di “Cosa succede in Majella?”.

L’appuntamento è alle 17.30.

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