
Sarà la Ecogest, società sulmonese, a valutare quanto e se il servizio di gestione rifiuti e spazzamento funziona a Sulmona. Questa la missione affidata dal Comune alla società che, per circa 20mila euro, sarà chiamata per un anno a monitorare ed eventualmente suggerire correttivi al sistema: dalla raccolta differenziata, alla pulizia della città, fino al controllo sul fenomeno dell’abbandono dei rifiuti.
Una sorta di direttore di contratto servizi, insomma, che aiuterà gli uffici di palazzo San Francesco a presentarsi con i compiti fatti all’appuntamento del prossimo anno, quando cioè, scaduta la convenzione con Cogesa, si tratterà di ricontrattare il servizio, i costi e gli obiettivi. Sempre se si deciderà di continuare con Cogesa, piuttosto che affidarsi ad una gara d’appalto.
L’obiettivo vero, però, è anche e soprattutto quello di fare un’analisi dettagliata anche delle abitudini e della cultura della gestione del rifiuto, non solo da parte dell’ente e degli operatori, ma anche e soprattutto da parte della cittadinanza.
Avviarsi, cioè, davvero, sulla strada della politica del rifiuto zero che è inserita nel programma di mandato dell’amministrazione comunale e nelle direttive europee.
Una politica che interviene alla radice del processo produttivo, di cui il consumatore finale è corresponsabile nelle scelte: acquistare la verdura non imbustata al supermercato, dissetarsi con le case dell’acqua, premiare le aziende che muovono nella direzione del riuso, favorire il compostaggio domestico; sono infatti modelli comportamentali del consumatore che devono da una parte portare a risparmiare i costi dello smaltimento e dall’altra mirare a ridurre al minimo il conferimento in discarica.
Tanto più a Sulmona, dove il buco di Noce Mattei è prossimo alla saturazione.
Tutto cio’ mentre l’Aquila conferisce l’indifferenziata?
Risposta a “Viceversa” (che puerilmente scrive “Tutto cio’ mentre l’Aquila conferisce l’indifferenziata?”) ebbene sì L’Aquila (pagando profumatamente) conferisce la propria indifferenziata perché non ha aree disponibili nei dintorni.
Conviene rammentare che tutt’intorno è Parco Nazionale, ci sono aree protette di pregevole valore ambientale, storico, archeologico (mai sentito parlare di Amiternum?). Non è un caso che sia considerata uno dei più suggestivi bijou d’Europa, col suo duomo, le sue Chiese (mai sentito parlare della basilica di Collemaggio?), la fontana delle 99 cannelle (che manco a Roma trovi..), il suo impareggiabile centro storico, i suoi paesaggi mozzafiato.
Mandando la propria monnezza a Sulmona (con tanto di contratto con Cogesa) L’Aquila è nella legalità poiché, al contrario di quanto avviene in tante altre parti d’Italia, depone i propri rifiuti all’interno della propria provincia, dunque nel proprio territorio. “Sic transit gloria mundi!” Oppure, se preferisci: “Pelìn dimonio: vuolsi così colà dove si puote ciò che si vuole; di più non dimandare”. Saluti.
Continuo ad alimentare dubbi sulla sua verace aquilanità, tant’è infervorato nel ripetere gli stessi concetti e apprezzamenti con le stesse parole che la credo essere un cucucciaro DOC e comunque fortemente introdotto e influenzato nella mentalità locale, mentalità che lei incarna e rispecchia fedelmente ogni qualvolta scrive. Forse è un locale fortemente legato (e non so a cosa) alla città de L’Aquila e si prende gusto (e qui sono certo di non sbagliare) e rematore contrario alla città di Sulmona (politicamente parlando ed è questa un’altra certezza).
Comunque da sulmontino ad aquilano, le allego un link di una video intervista al Professore Raffaele Colapietra, lui per certo aquilano DOC, in cui sviscera egregiamente la natura degli aquilani… lo ascolti con molta attenzione!
P.S.: Mi sembra strano che non vi siano “aree disponibili nei dintorni” nella vastità dei 473,91 km² di territorio municipale; È certo di quanto afferma? Oppure il territorio di Sulmona è anche incluso nella superficie aquilana? Un exclave a tutti gli effetti!
https://www.youtube.com/watch?v=9D9zYOqm6SI
Sinceramente sono aquilano ma disconosco una simili dissimulazione della realtà. Scarichiamo a Sulmona perché non siamo stati in grado di farne una nostra e basterebbe ricordare almmio compaesano la questione di monte manicola dove gli aquilani fecero le barricate per non fare la discarica (sindaco di sx) per poi ricordatevi buchi ex teges dove l’allora amministrazione democristiana individuo i siti di stoccaggio. Per favore da aquilano ti prego di non alimentare certe discussioni sciocche e provocatorie non fai del bene Alla MIA città dell’aquila e non fai del bene a Sulmona se non alimentare stupide contrapposizioni.
Ma se andate in giro per il centro storico e soprattutto alla villa comunale,ci sono i cestini con le buste di immondizia portata da casa Nessuno vede , nessuno sente, anche a Piazza Garibaldi c’è sempre l’ angolino del rifiuto casalingo e stiamo ancora a parlare dell’ Aquila.
Invece voglio commentare la notizia da aquilano. Ma non si polemizza a sugli incarichi esterni??? Allora l’art.31 de dlgs 50 prevede la figura del rup e del DEC (direttore esecutivo commessa) che deve essere reperito all’interno dell’ente. Per individuare un esterno l’ente deve dichiarare di non avere figure professionali interne … Sarebbe davvero curioso leggere la determinazione dirigenziale di affidamento del servizio. Certo pero’ se fatta dalla sc e’ lecita…..
E meno male che le consulenze erano il male assoluto uno poltronificio.
Chi di consulenze ferisce di consulenze perisce
La musica la conosciamo
cioè in pratica con tutte le persone che lavorano in comune nessuno è in grado di fare questo monitoraggio? non serve uno specialista a vedere se le strade sono sporche e se tutto procede bene, basta chiedere ai cittadini se la città è pulita e farsi un giro per il centro e periferie e comparare il costo TARI applicato rispetto alla media degli altri comuni. con 20k potevano assumere part time una persona per un anno a raccogliere le cicche n giro per la città e le carte buttate come si faceva una volta….