
“Non vogliamo creare polemiche né puntare il dito, ma riteniamo doveroso dare voce a una realtà nella speranza che le istituzioni e l’opinione pubblica possano comprendere la gravità del problema e contribuire a trovare una soluzione che sia giusta, sostenibile e rispettosa del lavoro di tutti”. Così gli operatori del servizio 118 che in una lettera inviata alla stampa denunciano quanto accaduto “anche per questo mese di giugno in cui noi lavoratori assunti tramite una società che presta servizi all’Asl 1 Abruzzo, ci siamo trovati a dover fronteggiare un nuovo ritardo nel pagamento degli stipendi”.
Ricevendo, anche questa volta una motivazione legata al mancato o ritardato pagamento delle fatture da parte dell’Asl stessa verso l’azienda appaltatrice. Una motivazione che gli operatori del 118 non sono più disposti ad accettare perché, spiegano “pur consapevoli delle difficoltà burocratiche che talvolta possono rallentare i processi amministrativi, riteniamo che tutto ciò non debba ricadere sistematicamente su chi, ogni giorno, garantisce un servizio essenziale e delicato come quello dell’emergenza-urgenza”.
Una situazione inaccettabile per chi svolge un lavoro che “comporta spesso turni prolungati, anche di 12 ore consecutive o doppi turni, per ovviare alla carenza di personale e non compromettere il funzionamento del servizio”.
In nome del senso del dovere e della professionalità che li spingono a lavorare “spesso senza lamentarsi perché coscienti della responsabilità verso i cittadini”, gli operatori del 118 pretendono “il rispetto che passa anche dalla regolarità degli stipendi”. Sottolineano le “conseguenze concrete” dei tardati pagamenti, sia per “chi ha famiglie con bambini piccoli” sia per “chi deve affrontare il pagamento di rate, mutui o spese ricorrenti e si ritrova improvvisamente in difficoltà”. Persone che “ogni giorno mettono il proprio impegno e spesso anche la propria salute al servizio della comunità” danneggiate da “ una gestione che non le tutela adeguatamente”. Colpa, ribadiscono gli scriventi operatori, di un sistema che vede l’Asl “spendere risorse per pagare sia un’azienda esterna che fornisce il personale, sia lo stesso personale, quando una gestione diretta potrebbe comportare un risparmio significativo per la sanità pubblica”. Verrebbe da pensare, continuano, “che “questo modello possa convenire a qualcuno, anche se non certo a chi lavora sul campo”. Ed è per sgomberare il campo da questo ed altri dubbi che gli operatori del servizio 118 hanno scelto di rivolgersi alla stampa “con senso di responsabilità e spirito costruttivo per portare all’attenzione della cittadinanza e delle istituzioni una situazione che, purtroppo, si ripete ormai con una frequenza inaccettabile”.
bene,le criticita’ sono moltissime,purtroppo il popolino credulone felice e festante applaude le chiacchiere/annunci degli illusionisti della politica,i conti “bocciati”(abruzzo/regione-abruzzo-arriva-la-relazione-dei-revisori-finanza-in-rosso-e-conti-bocciati-) sono sotto la luce del sole,tutti fanno finta di niente,pochi,pochissimi i Cittadini consapevoli,quelli che tirano pedate bene assestate,altro che creare polemiche,azioni/fatti veri,concreti non slogan per dare a credere,Legalita’ per uscire dalla partitocrazia,e basta,o no?