Asl1: Personale carente e verso la pensione, la Fp Cgil pronta alla mobilitazione

Personale e sanità nella Asl aquilana proprio non vanno a braccetto così la Fp Cgil torna a lamentare problemi e disagi che riguardano, in particolar modo, la carenza di personale. C’è difficoltà nella programmazione ed organizzazione dei turni, come ribadito a rimetterci è lo standard assistenziali e tutto ciò che ne consegue per pazienti ed utenti.Il costo del personale, però, è aumentati dai circa 194 milioni di euro per l’anno 2017 a circa 196 milioni per il 2018.

“Peccato- spiegano i sindacalisti Francesco Marrelli, Anthony Pasqualone e Angela Ciccone- però che la Regione Abruzzo comprende in tale complessiva somma, il costo del rinnovo contrattuale avvenuto nel mese di maggio u. s. stimabile in oltre 3,7 milioni di €, di cui accantonati dalla ASL – su indicazione della Regione – circa 1,5 milioni, ne consegue che oltre 2,2 milioni resterebbero a carico della Azienda Sanitaria e quindi a carico dei lavoratori e dei servizi sanitari” . Tuttavia la Asl sostiene un costo di 200milioni di euro, previsto nel 2018, ciò vuol dire che quanto stanzia la Regione non è abbastanza “ma addirittura genera uno sforamento di oltre 6 milioni di € sui tetti di spesa. Tant’è che, ad oggi, la Asl n. 1 ancora non ha ricevuto le necessarie autorizzazioni per avviare i processi di stabilizzazione del personale precario”.

Per non parlare dei pesnionamenti, 166 previsti nel 2018, ma senza nuove assunzioni. Posti di lavoro che si perdono e si aggiungono ai 100 dello scorso anno con un sottorganizo non indifferente: “Dal conto annuale anno 2017 risultano in forza 3383 unità lavorative a fronte di una dotazione organica di 4053 unità, con conseguenti 670 posti vacanti a tempo indeterminato, solo parzialmente coperti con lavoro precario”. Tra i lavoratori, inoltri, l’età avanza: !Infatti dal conto annuale 2017 si rileva che oltre il 45% dei lavoratori in forza si trova in età compresa fra i 55 ed i 67 anni di età. Nello specifico risultano ricomprese tra i 55 ed i 59 anni 769 unità lavorative; tra i 60 ed i 64 anni 679 unità lavorative e tra i 65 ed i 67 anni 93 unità lavorative, su tali categorie di lavoratori, ricade l’onere della assistenza al paziente 24 al giorno per 365 giorni l’anno con evidente pregiudizio della salute delle maestranze”.

La Fp Cgil si dice, così pronta alla mobilitazione insieme alle altre sigle sindacali e chiede il coinvolgimento di tutti i soggetti istituzionali e del Comitato ristretto dei Sindaci a difesa e per il rilancio del Sistema Sanitario Pubblico che deve garantire il fondamentale diritto alla salute del cittadino.

S. P.

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