Aspetta e spera che poi s’avvera…

Indietro Tutta per andare avanti. O almeno provarci per una realtà in stallo, bloccata tra vecchi nuovi problemi. Cogesa, tassa di soggiorno, Eremo, turismo e trasporti. Sul palco del Pacifico il nuovo non avanza, perché nulla cambia o è cambiato. Che sia dopo tre anni di sindacatura ghigliottinati in una notte in coda al calendario, o che siano sei anni con una stampella e una mascherina.

Eppure il cinema, ieri, era pieno. Di nuovo senza la necessità di un proiettore acceso. Velluto rosso occupato in ogni numero di posto e qualcuno, ritardatario, rimasto in piedi a fare capolino solo perché la piccionaia era chiusa. Tutti lì. Giovani e anziani. A sentire o a risentire di quelle ferite inguaribili diventate cicatrici. Di una discarica che straborda e che gli unici buchi che ha non possono ospitare i rifiuti. Di un rilancio turistico come panacea di tutti i mali. Delle opportunità che per questa ingovernabile Sulmona ci sono; che ci sono ogni volta, ogni “maledetta elezione”, fino a sfumare tra le mani di chi è impegnato a reggere lo scettro. E forse la platea era piena perché qualcuno lì in mezzo ci spera, anche più dei candidati sindaci che hanno provato a districarsi tra una domanda e un gioco, tra una risposta e un quiz. Ognuno con le sue armi: dalla cultura alle profonde radici che lo legano alla città, dalla tutela del malato al sogno di una metamorfosi.

Figorilli, Tirabassi, Puglielli e Di Ianni i loro sogni li hanno provati a dipingere, perché spiegarli, i sogni, è davvero difficile. Anzi, è difficile farli capire i propri sogni da condividere. Perché i programmi, le idee che li formano, sono per tutti e per la città. Per chi c’è, per chi dovrà nascere in una culla che dondolava sul filo dei numeri. Per chi c’è stato e vorrà tornare per ogni disparata, folle e coraggiosa ragione: un posto di lavoro vicino casa, la nostalgia dei volti incrociati in piazza XX, la voglia di dare una seconda, terza, decima opportunità alla città che ha dato i natali a Ovidio. Lui, relegato sulle sponde del mar Nero, con le lacrime d’inchiostro che hanno dipinto i Tristia. Anche per gli esuli che da lontano guardano Sulmona sono quei programmi. Per chi magari, nella sua città, ci tornerebbe indietro tutta; un giorno.

26 Commenti su "Aspetta e spera che poi s’avvera…"

  1. E mo’ Avast. | 17 Maggio 2025 at 06:38 | Rispondi

    … Sulmona non ha bisogno né di Sogni, né di sognatori e né di strampalate idee e progetti irrealizzabili.
    Sulmona ha bisogno di qualcuno che si rimbocchi le maniche, di un buon “ Mastro “ che si mette a lavorare cominciando dal risistemare le strade, il verde pubblico, i servizi… che cacci i mercanti dal tempio con pedate ben assestate… riporti la discarica ad una dimensione sostenibile ed al servizio dei soli cittadini della Valle… e si adoperi, a tutti i livelli, a far ridiventare questo territorio attrattivo per gli investimenti che portino nuovi posti di lavoro.
    Il resto sono solo chiacchiere… e noi delle chiacchiere ci siamo stufati tanto che molti non andranno a votare.

    • Invece bisogna proprio andare a votare.
      Per liberare la città, ormai è chiaro, da un sistema che non le permette di crescere ed evolversi più di tanto.
      E questo, per mantenere intatti determinati equilibri elettorali e di supremazie territoriali.
      Sistema che ormai da anni, costante cambia, si trasforma e si ripropone sotto mutate spoglie…
      I risultati(negativi)? Sono tutti sul nostro territorio.
      Il quadro dovrebbe essere abbastanza chiaro per i sulmonesi, che davvero hanno a cuore le sorti della propria città, affinché non diventi ulteriormente terra di conquista.

    • Bravissimo

  2. Bocciati tutti.

  3. Abbiamo troppi politici di professione che pensano solo ai voti ,a conservare la propria posizione a cambiare idea e schieramento solo per convenienza personale e abbiamo pochi politici amanti del territorio .
    pensate sia una cosa da poco conto ?
    Il politico di professione pensa alle elezioni, chi ama il territorio pensa alle generazioni.
    Diteglio a figlie e figliocci

  4. Chi vota Tirabassi vota Gerosolimo. Non bisogna aggiungere altro

    • Non era scelto dall’Aquila? Forse avete idee un po’ confuse? Forse ripetere a pappagallo non aiuta? Meglio votare chi ha fatto proclami promettendo il cambiamento e poi disastri per 3 anni? buon voto

      • QUANTO DETTO DA MATTEO CORRISPONDE A VERITA’… ED È RISAPUTO CHE LA VERITA’ FACCIA MALE.
        Costui risulta scomparso dalla scena politica locale e regionale dal lontano ottobre del 2021 e pare abbia passato lo scettro al procuratore di fiducia perché teme di ricomparire in prima persona… praticamente bruciato!
        Ma forse sono voci infondate… forse NO!

      • Serietà, si può ragionare da Aquilani anche se si dorme a Sulmona. Quindi assolutamente si: Tirabassi scelto da L’Aquila.

  5. C’è chi disastri e proclami, ne sta facendo da 7 anni. Buon voto.

  6. Nessuno dei candidati ha mai affrontato temi fondamentali per il futuro della città, come:
    – il rapporto con il circondario (ricordo che le altre città abruzzesi come Teramo, L’Aquila e altre hanno inglobato i comuni per raggi di circa 30 km nella prima metà del ‘900 e ora, oltre ad avere oltre il doppio degli abitanti effettivi – entrambe circa 30000 -, marciano in pieno accordo con le “nuove frazioni”) per fare fronte compatto nel cercare di rivendicare attenzione e portare avanti un progetto politico per l’attenzione e gli investimenti nelle aree interne;
    – l’alta velocità, bloccata chissà perché (lascerebbe fuori dai giochi il nostro amato capoluogo di provincia) dai politici vicini a Marsilio;
    – i mancati investimenti della Regione nel territorio abruzzese che ne ha più bisogno;
    – l’abbandono della Soprintendenza, che in pratica non ha più una sede nel territorio forse più importante della Regione da un punto di vista artistico, storico e paesaggistico;
    – la scarsa attenzione alla prevenzione sismica;
    e tanti altri temi che non si possono trattare in poche righe.
    Perciò ci sarebbe solo l’imbarazzo su chi sia MENO DEGNO di essere votato!

  7. Il fustigatore | 17 Maggio 2025 at 09:07 | Rispondi

    Il primo commento centra appieno la problematica di queste elezioni.
    Concordo parola per parola.

  8. Confronto tra candidati a dir poco avvilente. Mai così in basso!

  9. Speriamo siano finite le passerelle elettorali da Roma. Non spostano un voto

    • La “processione” pare sia destinata a continuare…
      Bisogna mettere la bandiera su questa città, ma non per questa città…

  10. Se no si va a votare si farà loro gioco.
    LORO LE TRUPPE AFFIATATE E MERCENARIE LE HANNO RINFORZATE ALL’INVEROSIMILE PER SFONDARE LA RESISTENZA.
    SONO INVESTIMENTI ECONOMICI CHE COSTANO E CHE “DEVONO RITORNARE INDIETRO CON ALTI INTERESSI”.
    AL SOLITO CHI PAGHERA’ SAREMO NOI CITTADINI!
    Si deve andare a votare in massa, quantomeno per limitare i danni e ridimensionarli nella STRAPOTENZA E STRAFOTTENZA, altrimenti sarà l’ennesima caporetto telecomandata per la città.
    RICORDIAMOCI DEL REGALO SOTTO LE FESTE DI NATALE 2024 …L’ENNESIMO MACIGNO PER LA GOVERNABILITÀ’ DELLA CITTA’… ma la sete di potere non conosce limiti e danni!
    RICORDIAMOCI I REGALI CHE HANNO FATTO IN QUESTI ULTIMI ANNI ALLA CITTA’ (e non serve stare li a elencarli ogni volta) E PENSIAMOCI BENE PER CHI VOTARE!
    LORO CONOSCONO I LORO POLLI… MA ANCHE NOI CONOSCIAMO “BENE” LORO E LE LORO MALEFATTE!
    APRIAMO GLI OCCHI E IL CUORE PER IL BENE DI SULMONA.
    IL CATTIVO SPIRITO DI EGOISMO ALIMENTATO DAL BISOGNO DEL POSTO DI LAVORO E A CUI CI HANNO “ABITUATO” È STATO SEMPRE CONTROPRODUCENTE E IL DECLINO DELLA CITTA’ NE È LA PROVA.
    SAREMO SEMPRE PIU’ POVERI, SEMPRE PIU’ EMARGINATI NELLA REGIONE E SEMPRE PIU’ SCHIAVI DI COSTORO E DI COLORO CHE PILOTANO LA CITTA’ DALL’ESTERNO!
    O IL BENE DELLA CITTÀ’ O LORO.
    VOTARE IN MASSA PER CAMBIARE… NON VI È ALTRA SCELTA.

  11. … e ricordiamoci soprattutto i danni degli ultimi 3 anni… per maggiori delucidazioni citofonare a Teresa e Maurizio…

  12. Invece le tasse che i Sulmonesi sono costretti a pagare continuano…nonostante gli annunci.
    Solo tasse e danni alla città e al territorio…
    Da quanti anni ormai?
    L’elenco è lungo purtroppo.
    E a chi citofonare?
    Ormai appare chiaro ed evidente.

  13. Una sola domanda: vi spiegate perché Gerosolimo un anno sta con la destra, poi con la sinistra poi ancora a destra a seguire la moglie? Fate le vostre considerazioni e poi andate a votare…

    • Qui in vallata c’è un paese dove il vento è molto variabile e le “solite 2 banderuole” a seconda dell’ARIA CHE TIRA, a loro volta vi si orientano a favore, in quanto È RISAPUTO CHE È “PER LE 2 BANDERUOLE” E’ DI VITALE IMPORTANZA SEGUIRE LA CORRENTE DEL MOMENTO E L’AVERE SEMPRE IL VENTO IN POPPA!
      IN ANNI NON TANTO DISTANTI (circa 3 anni e mezzo fa o poco più) VI FU UN CASO DI BONACCIA CHE BLOCCO’ LE BANDERUOLE TANTO CHE ARRUGGINIRONO, UN DI ESSE, LENTAMENTE RIPARTI’ SEGUENDO SEMPRE LE “CORRENTI ASCENSIONALI PIU’ FAVOREVOLI”, MENTRE PER L’ALTRA IL CASO VUOLE CHE ANCORA NON RIPARTA E SEMBRA CHE SI STIA PENSANDO DI ROTTAMARLA!

  14. … le banderuole che seguono le correnti “ ascensionali “ più favorevoli … è da incorniciare; queste frasi possono nascere solo da “ menti illuminate “ che scrivono senza conoscere le più elementari leggi della fisica… è come dire che gli asini volano, NO… ragliano solamente.

    • E infatti, Temp Est, il tuo raglio è arrivato chiaro e forte. Poi, quando riprenderai il sussidiario, ammesso che tu ce lo avessi, va alla sezione delle figure retoriche. Così, la prossima volta che leggi in un libro (sempre che tu ne abbia mai aperto uno) o una poesia, ad esempio di Edgar Allan Poe o Quasimodo, che pioveva sangue o che le nuvole erano di sangue, non scomodi un meteorologico.

    • E infatti, Temp Est, il tuo raglio è arrivato chiaro e forte. Poi, quando riprenderai il sussidiario, ammesso che tu ce lo avessi, va alla sezione delle figure retoriche. Così, la prossima volta che leggi in un libro (sempre che tu ne abbia mai aperto uno) o una poesia, ad esempio di Edgar Allan Poe o Quasimodo, che pioveva sangue o che le nuvole erano di sangue, non scomodi un meteorologo.

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