Ateleta, il sindaco: “Chiedo la zona rossa”. Ieri 27 contagi, 22 in variante

Oggi stesso chiederà alla Regione e al Comitato tecnico scientifico regionale di riconoscere Ateleta come zona rossa: il sindaco Marco Passalacqua è molto preoccupato per l’esplosione dei contagi in paese, arrivato in una settimana a 31 casi accertati dal tampone molecolare (15 solo nella giornata di ieri) e altri 10 rilevati dal test rapido antigenico e in attesa di conferma. Un’incidenza sulla popolazione che è di circa il 3,4%: “Una situazione molto preoccupante – spiega il sindaco – soprattutto perché in paese ci sono molti anziani e temo che i numeri siano destinati quantomeno a raddoppiare”.

Sì, perché il virus che circola nel centro montano è in prevalenza, altissima prevalenza, quello della variante inglese: ben 29 casi sui 31 finora sequenziati lo hanno certificato. Molti di loro sono sintomatici, con sintomatologie lievi e meno lievi: febbre, mal di schiena, mal di testa, “ma ci sono anche due casi più gravi – continua il sindaco – un anziano che già è sottoposto a terapia di ossigeno e un paziente adulto che ha problemi respiratori. La situazione potrebbe facilmente peggiorare nei prossimi giorni, per questo chiederò alla Regione di adottare subito la zona rossa”.

In verità in qualche modo il sindaco ha già anticipato le restrizioni: scuole di ogni grado chiuse fino al 25 febbraio (anche per la positività di un’alunna, un insegnante e un’addetta alla mensa) quando si terrà uno screening su tutta la popolazione, invito all’isolamento per i contatti ad alto e basso rischio con i positivi per 14 giorni anche con tampone negativo da ripetere al termine della quarantena, e poi, come era stato già deciso nei giorni scorsi, chiusura anticipata alle 18 di tutte le attività, chiusura dei parchi e giardini pubblici, divieto assoluto di assembramento nelle zone normalmente frequentate soprattutto dai giovani. “Il virus si è diffuso soprattutto tra questi che poi lo hanno portato in famiglia – spiega il sindaco – l’origine del contagio è probabilmente il frutto di una gita a Pescara di alcuni soggetti durante il periodo in zona gialla. Siamo passati da paese Covid free venti giorni fa a zona rossa di fatto oggi. Questo deve dare un’idea della virulenza della variante”.

E d’altronde, quello della variante, non è un problema solo di Ateleta, né solo di Pescara e Chieti: dei 27 casi accertati ieri in Centro Abruzzo, ben 22 sono da riferire a varianti che, con la sola eccezione di Goriano Sicoli (dove si è registrato 1 caso “normale”), tutti hanno la caratteristica dell’assenza della proteina S: 13 su 15 ad Ateleta, 1 su 3 a Sulmona, 3 a Roccaraso (dove il sindaco ha chiuso le scuole fino al 24), 2 a Pratola, 1 a Castel di Sangro.

L’avvertimento è chiaro: le aree interne potrebbero presto seguire l’escalation che ha travolto l’area metropolitana e il caso di Ateleta è un segnale inequivocabile. Con il sistema ospedaliero già in forte sofferenza, con le terapie intensive al 40% di occupazione dei posti letto e quelli di medicina Covid che scarseggiano già, non è una prospettiva rassicurante. Considerando che con questi numeri la prossima settimana tutto l’Abruzzo sarà probabilmente in zona rossa, c’è da incrociare le dita per questa settimana, ma soprattutto rispettare le misure di prevenzione per evitare o arginare un disastro.

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