Attività ambulatoriali, si riparte dal 27 aprile

Potranno riaprire, dal 27 aprile, i servizi ambulatoriali a carattere. E’ quanto ha deciso il presidente della Regione Abruzzo firmando ieri l’ordinanza numero 44. Sarà, quindi, consentita l’erogazione di prestazioni di attività ambulatoriale, compresa la chirurgia in strutture pubbliche e private, con “breve” priorità in aggiunta a quelle “urgenti” che non sono mai state sospese. L’ordinanza mantiene la sospensione temporanea delle attività ambulatoriali per le priorità differibile e programmata.

Alle aziende sanitarie viene, ovviamente chiesto, di valutare e istituire percorsi e sale d’attesa in modo adeguato per evitare la vicinanza tra persone e organizzare gli accessi attraverso le prenotazioni. Non possono restare negli spazi gli accompagnatori, salvo per minori, disabili e non autosufficienti che, comunque, dovranno indossare la mascherina; il divieto si amplia a chi a una temperatura corporea superiore a 37,5 gradi; resta l’obbligo di igienizzare le mani in entrata e uscita.

Fino al 27 le aziende dovranno così prevedere un piano di recupero pazienti e di revisione dell’offerta, mentre prosegue la sospensione per le attività intramoenia. Sono salve dalla sospensione le prestazioni onco-ematologiche, radioterapiche e chemioterapiche; prestazioni ritenute indispensabili dallo specialista di riferimento include quelle in Adi; prestazioni dialitiche; controlli chirurgici ed ortopedici post interventi; terapia del dolore; prestazioni connesse al procreazione medicalmente assistita; attività di pre-ospedalizzazione per interventi di classe A: prestazioni dei servizi pubblici nell’area salute mentale dell’età evolutiva e dell’età adulta e i servizi sulle dipendenze (Serd); prelievi ambulatoriali a carattere d’urgenza e prestazioni Tao; vaccinazioni obbligatorie e attività connesse alla donazione del sangue.

Tra i punti dell’ordinanza c’è quello di non sospendere prestazioni di ricovero e riabilitazione ospedaliera ed extra ospedaliera acuta e post acuta; di valutare anche prese in carico virtuali quando possibili; di rimandare i ricoveri programmati.