Aule impraticabili, il giudice di Pace costretto al trasloco

Infiltrazioni, umidità e riscaldamenti rotti: il giudice di Pace trasloca dalla struttura ex Omni e chiede asilo alla sede di palazzo Capograssi. Oggi e domani, così, le udienze del giudice di Pace di Sulmona si sono svolte e si svolgeranno in piazza Capograssi, dove il presidente del tribunale su richiesta degli stessi operatori, ha concesso l’uso dell’aula 3, quella che si trova all’ultimo piano dello stabile.
Se e quando si farà ritorno negli uffici di via Silvestro Di Giacomo, molto dipenderà dalla manutenzione dell’edificio che versa in condizioni molto critiche. La sede ex Omni oggi in realtà è rimasta aperta, ma solo nei piani inferiori, dove il riscaldamento funziona e soprattutto dove non ci sono infiltrazioni. “Una sede impraticabile – spiegano gli operatori di giustizia – dove l’assenza di un tetto e di coibentazione trasforma le aule dell’ultimo piano in forni durante l’estate e frigoriferi durante l’inverno”. Senza contare gli infissi che non reggono (tempo fa crollò una serranda addosso ad un cancelliere) e le finestre che si aprono alla prima folata di vento.
Il Comune di Sulmona, che è proprietario dell’edificio, ha stanziato da tempo 200mila euro per la messa in sicurezza dell’ex Omni (che ovviamente non risponde ai criteri di vulnerabilità sismica, almeno quanto e più del Centro di salute mentale che gli stava di fronte e che il sindaco ha chiuso con ordinanza), ma i lavori finora non sono mai partiti.
Il trasferimento del giudice di Pace in piazza Capograssi, tuttavia, è stato particolarmente gradito dagli addetti, perché il problema non è solo logistico: nella sede dell’ex Omni mancano infatti i cancellieri e la condivisione degli spazi con il tribunale aiuta a rimediare alle assenze, con l’utilizzo del personale disponibile.

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