Aumenti del 50% per le indennità di sindaco e assessori. Sulmona si adegua alla normativa

Anche sui conti corrente di sindaco e assessori del Comune di Sulmona è in arrivo un cospicuo assegno: il dirigente di palazzo San Francesco ha provveduto infatti nei giorni scorsi a adeguare, come prevede la legge, l’aumento delle indennità per gli amministratori comunali, con valore retroattivo per il 2022 e con una progressione fino al 2024 che porterà i compensi alla fine a lievitare di circa il 50%.  

L’adeguamento, già fatto in altri Comuni, non è facoltativo, ma previsto dalla legge che, tra le altre cose, stabilisce che questi fondi sono vincolati, ovvero che il Comune non può dirottarli su altre voci di bilancio, pena la loro restituzione allo Stato.

L’aumento è previsto gradualmente per ogni annualità: del 45% sul totale nel 2022 e del 68% nel 2023 (fino ad arrivare al 100% dell’incremento previsto a partire dal 2024).

L’assegno in arrivo sui conti degli amministratori di Sulmona non sarà però trascurabile, perché comprenderà i nove mesi del 2022 finora trascorsi, con erogazioni che andranno dai poco più dei 5mila euro per il sindaco, ai 3mila per il suo vice, ai 2,5mila per assessori e presidente del consiglio.

Conti alla mano le indennità vedranno un adeguamento che dai 2.788,87 euro per il primo cittadino percepiti fino a dicembre scorso, passeranno a 3.396,88 nel 2022, a 3.707,64 nel 2023 e 4.140 nel 2024.

Stessa progressione per il vicesindaco che dai 1.533 euro percepiti nel 2021, arriverà nel 2024 a 2.277 euro e per gli assessori e il presidente del consiglio che dai 1.254,99 euro del 2021, riceveranno a partire dal 2024 1.863 euro. L’aumento è previsto anche per i consiglieri comunali, i cui gettoni di presenza nell’assise civica, fissato il 19,99 euro a seduta, potranno arrivare ad un tetto di 1.035 euro mensili massimi rispetto ai 697 fissati fino al 2021 (tetto, però, che raramente viene sforato).

La legge non riguarda ovviamente solo Sulmona, ma tutte le città, a partire da quelle metropolitane dove l’indennità del sindaco dovrà essere commisurata a quella del presidente di Regione (ovvero 13.800 euro al mese). Il compenso diminuisce in base agli abitanti: 11.040 euro al mese per le città sopra i 100mila abitanti, 9.960 euro per i sindaci di capoluoghi di provincia fino a 100mila abitanti, 6.210 euro per chi amministra città sopra i 50mila abitanti, 4.830 per i Comuni tra i 30mila e i 50mila abitanti, 4.140 per le città tra i 10mila e i 30mila abitanti, 4.002 euro tra i 5mila e i 10mila abitanti, 3.036 euro fino ai 5mila abitanti.

Si tratta ovviamente di compensi lordi che, oltretutto, vanno dimezzati nel caso un amministratore decida di non prendersi l’aspettativa se dipendente pubblico.

Una norma che, al di là dei facili populismi, si rende necessaria per assicurare un minimo di competenze nella scelta degli amministratori: la difficoltà di trovare persone che si impegnino nell’amministrazione della Cosa pubblica, soprattutto nei piccoli centri, è infatti evidente. Con il risultato che chi si dedica alla politica o è in pensione, o è senza lavoro o, peggio, non ha bisogno di lavorare, relegando così il potere solo ai ricchi.

Altra cosa è la produttività: il rinnovo del “contratto” dovranno sempre, e per fortuna, valutarlo i cittadini alle urne.

9 Commenti su "Aumenti del 50% per le indennità di sindaco e assessori. Sulmona si adegua alla normativa"

  1. Soldi pubblici | 7 Settembre 2022 at 20:39 | Rispondi

    “la difficoltà di trovare persone che si impegnino nell’amministrazione della Cosa pubblica, soprattutto nei piccoli centri, è infatti evidente”. È uno scherzo!?! Si dimentica che un anno fa si litigava per andare ad amministrare ed era pieno di candidati…l’aumento a mio avviso è ingiustificato e inopportuno e per niente positivo…spero che i soldi vengano destinati a cose utili per città, ammesso che si decidano a farle!

  2. È arrivato il cambiamento

  3. Che schifo

  4. Sandro De Panfilis | 7 Settembre 2022 at 23:04 | Rispondi

    Compenso che, se commisurato ai risultati,appare sicuramente spropositato.
    E non è questione di populismo ma di sano realismo…..se si pensa agli stipendi da fame di tanti giovani precari molto più titolati, a volte,rispetto a qualche assessore….

  5. Paese vergognoso

  6. Poi qualcuno contesta il reddito di cittadinanza. Qual’e la differenza?

  7. SalviamoSulmona | 8 Settembre 2022 at 14:34 | Rispondi

    Giusto in tempo per far fronte alle bollette. Però, che tempismo.

  8. 😂😂😂😂😂😂… Autobus no asfalto no proseguo??? Questi so quelli che hanno detto adesso cambierà tutto😂😂😂😂

  9. Una vergogna senza fine. Paese disgustoso.

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