
Convocazione urgente del tavolo regionale sull’automotive, con sindacati, aziende della filiera e istituzioni; intervento immediato della Regione, per chiarire le dichiarazioni di Jean-Philippe Imparato e le reali intenzioni su Atessa; blocco di ogni ulteriore riduzione occupazionale, a partire dal piano di esodo in corso e coinvolgimento diretto di Palazzo Chigi perché “la vertenza Stellantis e l’intero comparto automotive devono diventare una priorità nazionale”. Sono le richieste che la Fiom Cgil Chieti rivolge al Governo e alla Regione Abruzzo dopo aver letto le dichiarazioni di Jean-Philippe Imparato, responsabile per l’Europa di Stellantis, riportate da Il Fatto Quotidiano.
“Entro fine anno, se non cambieranno le condizioni su costi energetici e normative sull’elettrico, Stellantis potrebbe chiudere alcuni stabilimenti italiani, tra cui quello di Atessa”, queste le parole pronunciate da Imparato lo scorso 28 giugno a proposito dello stabilimento che “rappresenta circa il 50% della produzione italiana di Stellantis ed è l’unico sito dedicato ai veicoli commerciali leggeri”. Come spiegano dal sindacato che definisce quella di Imparato “una dichiarazione grave e irresponsabile” considerando che “l’eventuale chiusura dello stabilimento d Atessa significherebbe colpire duramente l’occupazione e distruggere una delle ultime realtà industriali forti del Mezzogiorno, con conseguenze devastanti anche sull’indotto che coinvolge migliaia di lavoratrici e lavoratori in Abruzzo e nelle regioni limitrofe”.
Un sito già costretto a fare i conti con un piano di esodo incentivato per oltre 400 lavoratori; “in pochi anni – spiegano dalla Fiom Cgil – si è passati da oltre 6.000 a meno di 4.900 occupati diretti e con questa nuova uscita si scenderà intorno ai 4.500. Senza dimenticare i lavoratori precari in somministrazione o staff-leasing, lasciati fuori senza rinnovo contrattuale”. Una progressiva riduzione dell’occupazione che rischia di diventare strutturale mettendo a rischio l’intera filiera dell’automotive già in sofferenza per il calo degli ordinativi. Chiudere l’ex Sevel di Atessa sarebbe come infliggere “un colpo letale all’economia del territorio e dell’intera regione” continuano dal sindacato evidenziando che mentre “il Governo continua a parlare di zero licenziamenti, la realtà è fatta di uscite incentivate, precarietà, crollo degli ordini e gestione degli ammortizzatori sociali”. A confermarlo, purtroppo, i dati sulle immatricolazioni di giugno in calo del -17,44%, con Stellantis a -32,9% rispetto a giugno 2024 e la quota di mercato del gruppo scesa dal 30,1% al 24,5%.
Un contesto che genera incertezza tra i lavoratori “non ascoltati da una Regione Abruzzo che in questi anni ha preferito assecondare l’azienda” aggiungono dalla Fiom Cgil che al Governo e alla Regione Abruzzo oggi chiede di “assumersi le proprie responsabilità, prima che sia troppo tardi. Il territorio, i lavoratori, le famiglie e l’intera filiera meritano risposte chiare e immediate”.
E chi se ne frega, tanto Meloni & cricca dicono che grazie a loro c’è il boom degli occupati in Italia!🤨