Avanzano i vaccini antinfluenzali: polemica tra Regione e medici

Alla fine i vaccini, quelli antinfluenzali, sono avanzati e anche in “quantitativi considerevoli” scrive la Regione in una lettera al vetriolo ai medici di famiglia e ai pediatri di libera scelta. 

“Da una prima ricognizione effettuata per le vie brevi emerge una situazione di sostanziale stallo – scrive il dirigente regionale – ciò è particolarmente grave e inaccettabile se si considera la prospettiva che vede allontanare nel tempo la possibilità di sottoporre la popolazione infra ottantenne a vaccinazione anti Sars-CoV-2. Una situazione paradossale: in attesa di vaccinare per il Covid 19, non sottoponiamo a vaccinazione la fascia più sensibile della popolazione abruzzese che, giova ricordarlo, sottende quale obiettivo Lea il raggiungimento del 75% degli ultrasettantacinquenni”. La colpa, insomma, sarebbe dei medici di famiglia e dei pediatri che non avrebbero invitato i propri assistiti a vaccinarsi e che continuano a non farlo, nonostante la campagna vaccinale antinfluenzale sia stata prorogata fino a metà febbraio.

Una ramanzina che i medici rispediscono al mittente, visto che le dosi dei vaccini sono arrivate a campagna quasi finita. Gran parte a gennaio inoltrato. “E’ strano che non sia mai stata inviata una comunicazione ufficiale sui ritardi distributivi e soprattutto sulle date di ripresa della distribuzione dei vaccini – scrivono i sindacati della Fimmg e dello Smani – lasciando i Medici in una situazione di enorme disagio di fronte ai propri pazienti che, in buona fede, addebitavano agli stessi, con vibrate proteste e ricusazioni, la mancata vaccinazione. La ‘situazione paradossale’ poi, di cui fa cenno il dirigente, non può certo essere imputata ai Medici ma ai ritardi nella distribuzione dei vaccini, sulla cui causa i Medici non si sono mai voluti addentrare (ritardi della Regione, delle ASL a inoltrare gli ordini e a bandire le gare? ritardi da parte delle ditte fornitrici?). Ritiene questo dirigente di poter recuperare nel mese di febbraio quella credibilità, quell’interesse sulla vaccinazione antinfluenzale che tanto faticosamente si era cercato di ricostruire, vanificata poi da una condotta non certo addebitabile al medico di famiglia? Il paziente che per mesi ha telefonato, ha invocato la vaccinazione, magari ingiustamente incolpando il Medico, dovrebbe essere richiamato ed invitato a vaccinarsi a febbraio?”.

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