
Un’intricata storia di tributi e riscossioni, che si è conclusa con un accordo transattivo per permettere alle casse comunali di non perdere le entrate da accertare per quei contribuenti inadempienti. Alla fine, il Comune di Sulmona ha dovuto sborsare 20.000 euro all’Andreani Tributi, società che ha svolto in concessione per tre anni il servizio di accertamento e riscossione coattiva dei tributi minori.
I fatti risalgono al 2018, quando da Palazzo San Francesco era stato dato affidamento a due servizi in favore di Andreani Tributi Srl aventi ad oggetto l’attività di supporto alla gestione della riscossione ordinaria e del recupero evasione dei tributi minori, con scadenza del secondo in data 31/08/2018. Alla scadenza del contratto, però, lo stesso Comune ha contestato le modalità e i contenuti delle procedure di consegna delle banche date necessarie per la riscossione delle entrate.
Da ciò nasce un contenzioso che ha portato l’Amministrazione a negare la liquidazione delle fatture, trattenendo soldi che erano dovuti all’Andreani per il servizio svolto. Sembrava essere arrivati a un punto di accordo a fine 2020, quando a seguito di altre interlocuzioni finalizzate alla risoluzione della controversia, con il Comune che aveva iniziato la liquidazione delle fatture, sono spuntate ulteriori cartelle esattoriali, del valore di circa 130.000 euro, andate in prescrizione. Soldi, tanti, che il Comune non ha più potuto riscuotere.
Un adempimento mancato contestato alla Andreani, tanto da portare il Comune sulmonese a tutelarsi con l’escussione della polizza fideiussoria presso la propria assicurazione. Di tutta risposta, la società Andreani aveva portato a processo il Comune al Tribunale di Macerata, chiedendo di accertare e dichiarare che non aveva diritto a pretendere alcunché dall’Andreani Tributi, chiedendone la condanna al
pagamento delle fatture non liquidate per un importo di 28.000 euro.
Alla fine, considerato che la stessa Andreani possiede banche dati che contengono informazioni utili per la riscossione di tributi evasi, approssimativamente, per 300.000 euro, ecco che si è dovuti giungere a un accordo, ovvero la liquidazione di 20.000 euro da parte del Comune sulmonese a favore della società. Una somma che spettava alla Andreani e che era stata trattenuta, in relazione al fatto che le banche dati non furono messe a disposizione.
È quantomeno singolare e preoccupante che il nostro Comune debba pagare una società esterna per accertare e riscuotere i suoi tributi