
È bufera sul bando per i piccoli Comuni, con l’opposizione in Consiglio Regionale che denuncia la gestione clientelare delle risorse. È quanto denunciato da Patto per l’Abruzzo durante una conferenza stampa di oggi. Gravi irregolarità sarebbero emerse nella gestione del bando regionale destinato ai Comuni sotto i 30mila abitanti per la rigenerazione urbana e la manutenzione straordinaria delle infrastrutture.
Grazie all’accesso agli atti effettuato dalle opposizioni in Consiglio regionale, è stato possibile analizzare in dettaglio le dinamiche del contestato bando, pubblicato lo scorso 6 ottobre con modalità a click day. Dall’analisi – sostengono i consiglieri di opposizione – emergerebbe una forte sproporzione nei beneficiari: su 26 Comuni partecipanti, ben 24 sono riconducibili all’area politica del presidente Marco Marsilio, esponente del centrodestra.Una coincidenza ritenuta “sospetta” dalle forze di opposizione, che parlano apertamente di una gestione clientelare delle risorse pubbliche.
“Quanto accaduto nei primi 30 minuti dalla pubblicazione dell’avviso – affermano – sembra chiarire bene quali siano i rapporti di forza nella maggioranza regionale e quali debiti elettorali si stiano cercando di onorare”.
Il bando, ora annullato dalla Regione in seguito alle polemiche sollevate, prevedeva la distribuzione di 8,2 milioni di euro (nell’ambito della Legge n. 145 del 30 dicembre 2018, fondi per il 2026) per interventi su strade, ponti, impianti, e aree a rischio frana. Ogni progetto avrebbe potuto ottenere un finanziamento fino a 500mila e ipotizzano un possibile intervento della Corte dei Conti per valutare eventuali danni erariali o profili di illegittimità nella gestione dei fondi.
Ma come si può?