Benzina e minacce sugli impianti da sci. Condannato operatore

La scena non era stata proprio un esempio di accoglienza turistica, perché la mattina del 13 febbraio del 2015, sotto gli occhi terrorizzati di bambini di quattro anni e dei loro genitori, si era sfiorata la tragedia sugli impianti da sci di Pescocostanzo. Una lite furibonda tra i maestri che si erano recati sul posto e il direttore della struttura di risalita che, con una tanica di benzina, aveva cosparso i tappeti utilizzati dai maestri di sci per fare lezione, minacciando, accendino alla mano, di dargli fuoco.
E poi ancora botte tra i proprietari degli impianti e gli stessi maestri: una lite per l’uso degli spazi che iniziata negli uffici del Comune aveva avuto il suo epilogo sul campo.


La storia, in realtà, ha avuto anche un’appendice giudiziaria, con la condanna, oggi, del direttore degli impianti Giuliano Cardo, quarantanovenne di Pescocostanzo, a quindici giorni di reclusione per il reato di violenza privata, per aver cioè impedito, cospargendo i tappeti con della benzina, che i maestri svolgessero il loro lavoro. Circostanza, questa, che però è stata confutata durante il processo. Cardo è stato condannato anche a pagare le spese legali e a risarcire le due parti offese con mille euro ciascuna.
Prosciolto, invece, perché le parti hanno ritirato la querela di parte, Raphael Grecco Franccine Marques, figlio del proprietario della società Vallefura che gestiva la struttura e che avrebbe malmenato un maestro e la segretaria della Scuola italiana sci Pescocostanzo 300.

3 Commenti su "Benzina e minacce sugli impianti da sci. Condannato operatore"

  1. Aldo Tassinari | 11 Novembre 2019 at 20:34 | Rispondi

    essendo stato più volte sugli impianti di Vallefura non posso che elogiare l’operato del direttore degli impianti, persona stupenda e sempre disponibile, la vicenda credo sia stata ingigantita a dovere da chi ha voluto inzupparci il pane, probabilmente i maestri hanno esasperato i toni al punto da indurre il gestore a far capire che sarebbe stato meglio distruggere il tappeto (non le persone). Credo che spesso la giustizia terrena non vada di pari passo con la realtà delle cose.

  2. Giuliano C. conosciuto da tutti come grande lavoratore e perché è sempre gentile con tutti ! questa storia si chiarirà in appello

  3. TUTTA STA PUBLICITA’ PORTA BENE COMUNE

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