Biotestamento: pochi si adeguano, Uaar pronta a sostenere le amministrazioni

Da quel 14 dicembre in cui la legge venne finalmente approvata in Parlamento in Abruzzo pochi Comuni si sono adeguati alla nuova normativa sul testamento biologico. Insomma la legge, a distanza di quattro mesi, “non è né conosciuta, né rispettata!- denuncia Liana Moca, coordinatrice Unione degli Atei e Agnostici Razionalisti (Uaar) per la provincia dell’Aquila- Non ci possiamo fermare al nostro grande risultato. Dobbiamo andare avanti, per ottenere la piena applicazione della legge e farla conoscere a tutti”.

Così, sabato 21 aprile, in occasione della mobilitazione nazionale nell’ambito della “Giornata del Biotestamento”, l’Uaar e l’Associazione Luca Coscioni, saranno presenti lungo Corso Ovidio (angolo Via De Nino) con un tavolo informativo dalle ore 9.00 alle 15.00 durante il quale sarà spiegato nel dettaglio come compilare il testamento biologico e renderlo valido secondo la nuova legge.

Il fatto che appena sei Comuni in Abruzzo, nemmeno in Valle Peligna, si siano adeguati non rende certo le cose semplici, ma quello del testamento biologico resta uno strumento “per la qualità della vita” al quale obbligatoriamente dovranno far fronte attraverso regolamenti interni. “Una bozza da utilizzare come base è stata già inviata ai comuni di Sulmona e Pratola- prosegue Moca- e sono disponibile a dare una mano alle amministrazioni che vogliono adeguarsi”. Non appena si procederà con questi passaggi basterà recarsi nei municipi di residenza con due copie del testamento e protocollarle. In alternativa ora è possibile procedere attraverso un notaio redigendo un vero e proprio un atto pubblico.

Sabato, quindi, gli attivisti saranno a disposizione dei cittadini per aiutarli nel compilare le proprie Dat (dichiarazioni anticipate di trattamento), mentre nel frattempo continua la ricerca di “amministratori volonterosi che si attivino per attuare questa legge”, disponibili, Uaar e Coscioni, a replicare l’iniziativa anche nei paesi limitrofi.

L’Uaar è da tempo attiva a Sulmona nel cercare di sensibilizzare quante più persone a queste tematiche. Nel 2012 e successivamente nel 2013 arrivarono in città Peppino Englaro e Mina Welby, familiari di due vittime impossibilitate ad autodeterminare il proprio destino duramente segnato da importanti malattie. Ora conquistata la legge si torna a combattere per la sua piena efficacia.

 

 

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