Blitz nel deposito ex Arpa, denunciati i vertici di Tua

Blitz dei carabinieri-forestali nel deposito ex Arpa, oggi Tua, di via Lamaccio. I militari del tenente Roberto Tirino hanno infatti eseguito nei giorni scorsi alcuni controlli al capannone della discordia, quello che ormai da anni avrebbe dovuto traslocare al nucleo industriale nella nuova sede, acquistata e mai davvero entrata in funzione, dell’ex Abruzzo Abrasivi.
Dalle verifiche effettuate nell’officina-deposito di via Lamaccio sarebbero emerse diverse irregolarità, legate soprattutto alla gestione e smaltimento dei liquami di produzione. In particolare il capannone della società del trasporto pubblico non sarebbe in regola con il sistema di scarico delle acque e per questo i carabinieri-forestali hanno già denunciato i vertici dell’azienda per violazione delle normative in materia ambientale.
L’indagine, però, è solo all’inizio, perché i militari hanno anche prelevato alcuni campioni dagli scarichi delle acque di prima pioggia e di altri liquami presenti nel deposito, per sottoporli ad analisi da parte dell’Arta. Solo quando saranno pronti i risultati delle analisi, allora, la gravità delle violazioni potrà andare a definire le ipotesi di reato che ora si trovano al vaglio della procura della Repubblica di Sulmona.
La storia del deposito ex Arpa, d’altronde, è una storia infinita, una vertenza ambientale e urbanistica che va avanti da decenni e che sembrava essere finalmente risolta quando nel 2014 l’allora Arpa acquistò all’asta, per 3,7 milioni di euro, il capannone dell’Abruzzo Abrasivi nel nucleo industriale.
Allora era stato promesso un rapido trasferimento del deposito e dell’officina, ma al nucleo industriale, ad oggi, dopo quattro anni, ci sono parcheggiati solo alcuni dei mezzi della flotta Tua, mentre gran parte dei bus restano in via Lamaccio, tra la disperazione dei residenti che ogni mattina sono costretti a respirarsi i fumi del deposito.

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