Body shaming, Pd Abruzzo: “Prendiamoci cura delle vulnerabilità”

“Ci sarà ancora molto di cui discutere e su cui confrontarsi, nonostante i passi di civiltà come questo”. Sono Quirino Crosta e
Marielisa Serone D’Alò del Dipartimento Politiche di Genere e Diritti Pd Abruzzo a dichiararlo circa l’episodio di body shaming che ha coinvolto l’avvocato sulmonese Teresa Nannarone e il cui autore è stato condannato.

“La sentenza che ha visto riconosciuto alla nostra amica e compagna Teresa il diritto di agire e ancor di più il diritto di manifestare – proseguono i due -. Perché è questo un altro punto: non solo il diritto di parola e di dissenso, il diritto di pensiero e di azione, ma anche il diritto ad occupare uno spazio, che è spazio di democrazia, ogni volta che sentiamo la necessità di manifestare per la libertà, l’equità e la solidarietà; ogni volta che sentiamo di voler manifestare il nostro pensiero attraverso la nostra corporeità, usata come in questa triste vicenda come spazio di delegittimazione e screditamento”.

“A Teresa, e a molte e molti di noi, questo diritto viene ancora negato: è sessismo, è omo-bi-transfobia, è xenofobia, è razzismo: è l’inadeguatezza di certi argomenti, che tuttavia vogliono persistere e sopraffare l’altro con la violenza dell’ingiuria. Oggi non vince solo Teresa, oggi facciamo tutti e tutte un passo in più in direzione della civiltà, un bene comune, un valore imprescindibile”.

“Prendiamo di nuovo slancio e afflato da queste vicende è l’invito -, generiamo qualcosa di nuovo e utile per tutti e tutte, iniziamo a lavorare attorno ad uno strumento unitario contro le discriminazioni: siano esse ai danni di donne, solo perché donne; o ai danni di quanti e quante subiscono l’eteronormazione, figlia di un patriarcato tossico e chiuso. Prendiamoci cura delle vulnerabilità, andiamone fieri ed orgogliosi, ricerchiamo le differenze come valori, il confronto come metodo”.

7 Commenti su "Body shaming, Pd Abruzzo: “Prendiamoci cura delle vulnerabilità”"

  1. Giovanni Di Simone | 12 Maggio 2020 at 23:36 | Rispondi

    Se mi posso permettere di correggere questa notizia non esattamente veritiera ,almeno così come viene riportata, dicendo “Oggi non vince solo Teresa etc.” . Teresa non ha vinto ancora nulla quindi dovrà vincere perché il sottoscritto si è opposto al decreto provvisorio di condanna del Giudice Sodali ed ha chiesto il dibattimento che si dovrà svolgere. Motivando che in riguardo alla Signora Nannarone, io, senza alcun riferimento estetico corporale ,o body come dite voi, non ho scritto “vecchia e laida” e men che meno che “la lasserei altrui” , ma “vecchia e scaltra” in un contesto atto a rappresentare la maggiore padronanza di vita che si acquisisce con l’avanzare dell’età’ relativamente alla ingenuità a volte risultata fatale ,delle fanciulle. Percio’ non ritengo di aver commesso alcuna infrazione , ma, di più, la mia intenzione ,in quel frangente ove la Signora Nannarone era obiettivo di frasi improprie come l’auspicio di subire anch’essa uno stupro, era al contrario di far richiamo alla sua comprensione se per cultura giuridica poteva diversamente valutare quelle frasi proprio perché provenivano da una donna religiosa della val Pescara che postava sul profilo continuative foto di Santi e di Madonne, ipoteticamente quindi una qualità di persone molto devote a Santi specifici, e proprio per questo loro stile di vita ancorpiù allarmate impaurite e costernate per quei recenti eventi effettivamente efferati riportarti nella denuncia e che colpirono i sentimenti della intera nazione.
    Da questo, per sola propaganda politica, evidentemente, la Signora Nannarone si scandalizza se la vittima di uno stupro dovesse essere ipoteticamente lei muovendo denunce penali, mentre, con opposta noncuranza per contrastare l’avversario Matteo Salvini , espone uno striscione e fa proprio uso di parole invece proferite da uno stupratore seriale che ha violentato senza ritegno,Danae, Antiope,Europa,Elettra,Egina, non escludendo Maja che la ha abusata in ragione del suo stato di inferiorità psicofisica ai sensi del 519 comma 3,e che ne ha commesse tal altre e tante , peggio di Silvio Berlusconi , che il Popolo esausto lo ha dovuto sostituire , mettendo Gesù Cristo poiché un personaggio più a modo , di atteggiamenti misurati (come Mario Monti) che , risultando affidabili i Vangeli, al massimo ha passato oltre con un mezzo bicchiere di vino.
    Cortesemente correggete.Grazie.

  2. ma che davero | 13 Maggio 2020 at 00:09 | Rispondi

    lei non sta bene

    • Giovanni Di Simone | 13 Maggio 2020 at 00:18 | Rispondi

      Metti il tuo nome come lo metto io. Io non sono così insolente poveraccio ed offensivo come voi.

  3. O Deus meus…
    Io non ho stuprato nessuna…me l’hanno sempre data loro.
    Da parte mia le ho sempre scelte con cura, corteggiandole senza mancarle mai di rispetto.
    È vero facendo molte promesse non sempre rispettate, e molti complimenti e attenzioni.
    Lusinghe e baci rubati senza far male.
    Ai tanti NO ricevuti…ne ho sempre cercato una più disponibile.

    • Giovanni Di Simone | 13 Maggio 2020 at 13:00 | Rispondi

      WARNING il commento è stato rimosso perchè offensivo. Signor Di Simone evidentemente la condanna penale non le è servita di lezione

      • Caro giornalista, lei ,per famiglia, non tiene le pecore. Quindi in Abruzzo, è un miserabile, pertanto, agisce in questo modo. Nannarone, in un certo senso, è un cognome, come può essere il mio. Però io mi permetto di parlare, con il mio nome, perché abbiamo sempre mantenuto pecore alla patria a migliaia e migliaia, tantoche’, per le pecore, io ho beneficiato di grandissime scuola anche in L’Aquila ,a pagamento delle rette ,presso l’allora, Real Collegio degli Abruzzi. Siccome i giornalisti siete gretti e di famiglia poverella, con qualche saltuaria marchetta della mamma per assicurare pranzo e cena, arrivate in ultimo a dimostrare queste censure alle quali, per potere dell’ordine, siete arrivati.
        Però se ci guardiamo allo specchio, io non mi sono trombeggiato, centinaia e centinaia di ragazze come Anita Ekberg, di 18 anni, in piedi dentro il Blow Up a Rimini, dietro il bar , e nell’angolo verso l’ uscita di sicurezza, perché tenevo le pecore, ma soltanto perché ero giovane e bello, e difatti la Pezzopane la lasciavo abbandonata per Goriano, insieme a tutte quelle negrette e tarpanelle locali di culo basso alla meridionale.
        Perciò caro giornalista lei ,per povertà di razza, ed al fine di mangiare, è venuto , mandato da sua madre, a disturbare i Gorianesi che sono nati a Gloriano, e che si fanno gli affari loro perché non hanno bisogno di niente.
        Lei caro giornalista, non è il solo ad essere miserabile in Italia, se guarda il codice fiscale dell’Avvocato Graziella Rapisarda, è,per bruttezza e fame di razza, nata a Biella con cognome siciliano. Io invece con il mio cognome sono nato a Goriano da razza inamovibile di Goriano, e con sorriso,debbo assistere a questi dibattimenti di miserarabili che vi ricoveriamo (io) sotto al governo, ed oltre ai nomi detti vi vi chiamate,Billi, Di Benedetto, Sodano,Melogli, Bellelli, Buccini,etc.etc.
        Ma perché non ve ne tornate ai paesi vostri? Noi stiamo a casa nostra,in Valle Peligna ci siamo nati per sangue.

  4. Che coppietta felice e complementare l’uno dell’altro.
    Certo che ora il nome della città ovidiana è fatto salvo.
    Ma pulitevi le mani prima di scrivere e non parlo del virus!!!
    Spero non oscurino il sito!!!
    Redazioneeeeeee!!!!

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