Un territorio ulteriormente “stuprato e devastato”.
“A poche ore dal Natale, una pessima notizia per decine di migliaia di cittadini abruzzesi” fa sapere il consigliere regionale ed esponente di Liberi e Uguali Leandro Bracco.
“E’ altamente probabile che l’esecutivo regionale non potesse non essere a conoscenza di ciò che Palazzo Chigi stava per mettere nero su bianco ai danni di una porzione amplissima di territorio abruzzese”. Paradossale per Bracco che i membri sia regionali che nazionali che sono stati protagonisti di questa decisione indossino tutti la stessa casacca ovvero quella del Partito Democratico.
“A una manciata di giorni dallo scioglimento delle Camere, l’esecutivo a guida Pd non poteva prendere una decisione più scellerata per i destini dell’Abruzzo i cui abitanti, ne sono certo, non rimarranno inerti e non subiranno passivamente”. Messo in secondo piano il diritto alla sicurezza dei cittadini rispetto agli interessi di una cerchia ristretta di attori economici. “Anni di lotta di intere comunità e di amministrazioni di tutti i colori politici sono stati calpestati” ricordando il terribile terremto di tre secoli fa a Sulmona quando oltre mille persone persero atrocemente la vita, una decisione, quella del Consiglio dei Ministri “assurda, illogica ma che soprattutto mette a repentaglio la vita di una moltitudine di cittadini” e aggiunge “l’approvazione della costruzione della centrale di compressione spiana la strada alla realizzazione del metanodotto”. Bracco è netto “costruire opere imponenti in un’area ad altissimo rischio sismico significa non avere il benchè minimo rispetto della tranquillità e incolumità che ogni cittadino ha il diritto di pretendere per la propria vita”
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