Bretella di Santa Rufina: le aree interne perdono il treno

Il taglio del nastro è in programma oggi, quando alle 13:11 dalla stazione di Santa Rufina di Sulmona, appena smontata e ricostruita, passerà e partirà il primo treno “veloce” della linea Pescara-L’Aquila, quello, per intendersi, che indosserà la nuova bretella costata 13 milioni di euro. La riattivazione cioè di un binario dell’Ottocento, con settecento metri di strada ferrata che bypasseranno la stazione centrale di Sulmona, permettendo così ai, pochi ad oggi, viaggiatori della linea di evitare il cambio treno a Sulmona.

La nuova tratta, di cui destra e sinistra si contendono i meriti, dovrebbe proporsi come competitiva con il trasporto su gomma: i tempi di percorrenza da Pescara all’Aquila, però, sono più o meno gli stessi. Un’ora e quarantacinque minuti sul binario, anziché l’ora e cinquanta di media su gomma (ci sono bus, però, come quello delle 6,30 da Pescara, che impiegano anche un’ora e trentacinque minuti).

La riduzione dei tempi, tuttavia, non è dovuta tanto dall’evitare il cambio carrozza, quanto dal fatto che la linea sarà diretta, con fermate previste cioè solo a Chieti e Sulmona. Anzi Sulmona Santa Rufina, perché dalla nuova stazione alla vecchia, e ancora più fino al centro abitato, passano tre chilometri non serviti da alcuna navetta al momento e nessun passaggio pedonale che consenta di arrivarci in sicurezza.

Problema del Comune, quando, e se, se ne vorrà occupare.

Problema dei Comuni, quelli della Valle Subequana, invece, lo è da subito la nuova linea. Perché per realizzare il treno “veloce”, di fatto sono state tagliate fuori tutte le stazioni intermedie, quelle cioè che sulla bocca di tutta la politica vengono chiamate delle aree interne.

“La decisione della Regione e Trenitalia di sopprimere le fermate nelle stazioni del territorio in favore di un collegamento diretto tra Pescara e L’Aquila non aiuta certamente i cittadini della Valle Subequana ad uscire dall’isolamento – scrivono i sindaci di Acciano, Castel di Ieri, Castelvecchio Subequo, Fontecchio, Fagnano Alto, Gagliano Aterno, Goriano Sicoli, Molina Aterno e Tione degli Abruzzi -. Pertanto, i sindaci che si sono subito riuniti per affrontare la questione, hanno condiviso di esprimere la loro unanime contrarietà ad una decisione che aumenta il disagio della popolazione che vive nelle aree interne anziché accorciare le reali distanze dei territori”. I primi cittadini hanno chiesto un incontro urgente, anche perché loro hanno saputo della soppressione delle fermate intermedie dai pendolari, non essendo stati minimamente coinvolti nella scelta. 

Perché nei fatti la coppia dei treni che per il momento sarà attiva tra le due città più importanti d’Abruzzo (da Pescara all’Aquila alle 12:17 con arrivo alle 14:02 e dall’Aquila a Pescara alle 19:27 con arrivo previsto alle 21:12) non è aggiuntiva, ma sostitutiva. I treni da Sulmona all’Aquila delle 13:05 e quello delle 19:05 dall’Aquila per Sulmona, che effettuavano almeno una fermata intermedia nella Valle Subequana, sono stati infatti soppressi.

Né, per motivi di disponibilità sui binari e di chilometri acquistati nel contratto di servizio, è pensabile che i prossimi collegamenti “veloci” che saranno attivati sulla Pescara-L’Aquila, possano essere in aggiunta a quelli esistenti.

Si tratterà insomma di sacrificare eventualmente altri collegamenti con le aree interne, quelle veramente interne, a meno che non si vogliano ripristinare strada facendo le fermate intermedie, per buona pace della competitività del trasporto su rotaia e dei 13 milioni di euro spesi.

32 Commenti su "Bretella di Santa Rufina: le aree interne perdono il treno"

  1. La valle subequana a santa rufina distano circa 20 km e cioè circa 30 minuti. Più o meno la stessa distanza che fa un qualsiasi romano per raggiungere la stazione Termini.

    • Si poi tutti i sindachetto della subequana da Acciano a Tione rappresentano non più di duemila vecchietti. Meglio eliminare questi enti patetici

      • I vari Sindaci stanno difendendo questi “vecchietti” e non solo.
        Ci pensa lei a trasportare i duemila vecchietti a Sulmona o L’Aquila?
        O ha in mente geniali soluzioni ancor più radicali?

    • E i romani c’è l’hanno i mezzi pe fare i 20 km? O li fanno a piedi?

    • Il fantastico mondo di Silvie | 16 Dicembre 2024 at 15:24 | Rispondi

      Peccato che il romano per raggiungere quella stazione abbia autobus metro oltre che l’auto. Mezzi magari non eccellenti ma sicuramente esistenti. Quindi il paragone è quanto meno discutibile e inappropriato. Dopodiché ci sarebbe una leggera e sottile differenza tra isolare una zona interna di una regione, che già i suoi innumerevoli disagi, e una metropoli come Roma.

  2. A quando la prossima tavola rotonda sul rilancio delle aree interne? Passata la festa gabbato lo santo.

  3. Un’opera inutile oltre che troppo costosa.In quanti hanno tutta questa fretta,risparmiando solo 10 minuti del percorso peraltro,per andare da Pescara a L’Aquila?Con la soppressione delle fermate intermedie si perdono altri viaggiatori.Qui prodest? Che idea geniale!!!!!

  4. Repetita iuvant…questo intervento interessa soltanto al capoluogo e non porta benefici per nessun altro al di fuori di quelli che vivono a L’Aquila…il problema però è che anche i cittadini di L’Aquila non prenderanno il treno per andare a Pescara, perchè la linea è ancora troppo lenta e gli investimenti finora fatti sono del tutto insufficienti a trasformare un treno a vapore in un treno ad alta velocità…ognuno poi potrà trarre le proprie conclusioni su come viene, o meglio veniva, programmata la spesa pubblica…

  5. Il treno delle 6.23, con cinque fermate intermedie, impiega un’ora a percorrere la tratta Sulmona-L’Aquila. Senza bretella.
    Il super treno veloce impiegherà 50 minuti, senza fermate intermedie e passando su una bretella costata 12 milioni.

  6. Certo, il bacino elettorale delle città più grandi, come Pescara e L’Aquila, fa gola a tutti e ora, ogni schieramento vorrebbe fregiarsi della medaglia al merito.
    E purtroppo, anche gli eletti preposti dai cittadini a tutela dei territori più piccoli, molto spesso, evidentemente, seguono logiche diverse.
    Ma se in questa regione si continua a “ragionare” così,
    a non pianificare, a non seguire criteri di perequazione territoriale, a distribuire ingenti risorse economiche,
    esclusivamente in vista del ritorno elettorale, le realtà più piccole, ma che pure meritano attenzione, non potranno mai crescere e saranno destinate allo spopolamento totale.
    Sulmona è stata da sempre, per la sua felice posizione, un importante
    snodo ferroviario, ha una storia millenaria, enormi potenzialità dal punto di vista culturale, paesaggistico,
    aveva un nucleo industriale…
    Ma da troppo tempo subisce scelte sbagliate e la conseguenza di queste scelte é rappresentata dalla realtà che ora vediamo sotto i nostri occhi…

  7. La regione più inutile d’Italia | 16 Dicembre 2024 at 10:21 | Rispondi

    Attenti che le ferrovie (RFI) non cacciano un euro tutto a spese della regione…quando la regione verificherà che il treno non porta nessun guadagno e pochi passeggeri non pagherà più e all’ora RFI chiude la linea Pescara L’Aquila…intanto milioni e milioni di euro buttati nel nulla con buona pace dei fessi ( i cittadini) che stanno ancora come boccaloni ad ingoiare ogni fregnaccia che la regione ci propina ( ultimo regalo pagare le cartelle delle multe asl)….

  8. È un’assurdità che per andare da Pescara all’Aquila “le due più importanti città d’Abruzzo”, come giustamente scrive “Il Germe” (riferendosi verosimilmente più alla seconda che alla prima delle due citate città), si debba ancora passare per Sulmona con trenini di un secolo fa: praticamente un sonoro schiaffo rifilato l’Abruzzo intero!
    Qui bisognava invece realizzare un collegamento ad alta velocità, quasi tutto rettilineo, a doppio binario, elettrificato e quasi tutto in traforo in modo che da Pescara C.le s’arrivasse a L’Aquila C.le in una mezz’oretta al massimo, per poi proseguire, sempre in alta velocità, per Roma T.ni, evitando i tortuosi, defatiganti e assurdi percorsi ottocenteschi per Sulmona e Avezzano.
    Oltretutto Sulmona è sempre più spopolata: che senso ha che i treni transitino ancora da Sulmona (prima o seconda stazione che sia) se lo sviluppo dell’ intero Abruzzo è ineluttabilmente correlato a un collegamento iperveloce tra Pescara, L’Aquila e Roma?

    • SalviamoSulmona | 16 Dicembre 2024 at 13:18 | Rispondi

      Tutti questi casini per colpa delle attenzioni e risorse costretti a dedicare ad un paesone del piffero(L’Aquila) per cercare di collegarla, come commentavo anche in un’altra occasione, al resto dell’Abruzzo.
      Soldi e tempi buttati in nome di un paesaccio brutto, scomodo e mal collegato che, gli errori della storia voluti e non, hanno premiato.
      Ma che ve possino; c’era Sulmona già bella e pronta, meravigliosa, al centro dell’Abruzzo, con la stazione ferroviaria più importante della regione insieme a quella di Pescara, ideale capoluogo della regione e invece siamo ancora inchiodati da anni a correre appresso allo stesso problema; che pena!

  9. L’Aquila assorbe già tanti, tanti, soldini pubblici, si informi…
    Non credo proprio
    sia il caso di lamentarsi…
    E le tasse le pagano tutti(diciamo), i cittadini abruzzesi, sia quelli che vivono nei paesi sia quelli che vivono nelle città
    Per questo motivo, tutti gli abruzzesi, dovrebbero avere pari diritti e pari doveri.
    Disporre cioè di trasporti, sanità, sicurezza, servizi..
    Perché, se i soldi pubblici servono solo per dare tutto a pochi, perché i restanti devono solo osservare e finanziare?
    Si paghino allora le tasse in proporzione ai servizi offerti…

  10. “”” Un’opera inutile oltre che troppo costosa.In quanti hanno tutta questa fretta,risparmiando solo 10 minuti del percorso peraltro,per andare da Pescara a L’Aquila?Con la soppressione delle fermate intermedie si perdono altri viaggiatori.Qui prodest? Che idea geniale!!!!!”””

    Esimia Carla non sarà il caso suo ma, si dice, “chi ha la panza piena non conosce difficoltà ” e quindi non può intendere i disagi di chi E’ COSTRETTO a vivere in zone SENZA servizi di prima necessità…sanità, istruzione, mobilitàetc…e quindi appare, a questi fortunati, che anche 5, 10 o 30 minuti siano un’inezia che non vale la pena colmare con spreco di soldi pubblici, Provi un pò ad immaginare un 10% di quei pochi “vecchietti” subequani senza auto, senza figli o nipoti patentati come faranno ad usufruire delle cure e o altro necesario per un “tramonto” sereno ?
    Ora, in attesa di dotare quesi territori del necessario… non a scavalco come succede da anni…un’assistenza e un trasporto decente, che fastidio le arreca un treno che collega queste lande desolate con ospedali di primo livello a 10 minuti dalle fermate ferroviarie ? Saprà certamente che Chieti ha chiesto e ottenuto una fermata a un tiro di schioppo di università e ospedale; Pescara e Teramo le hanno sempre avute tali strutture, comode per chi non ha o non può guidare l’auto.
    Insomma in attesa del sol dell’avvenire incrementare opportunità, comode anche per la mobilità, credo sia un primo passo….in Abruzzo nuove fermate sono state create in ogni dove e magari a pochi km fra loro……e noi bla bla bla contro …Bho !

  11. Almeno una stazione della valle Subequana, come quella di Molina Aterno, dovrebbero confermarla per tutti i treni di questa linea.
    Un doppione inutile mi pare invece quella di Pratola Superiore…questa sì da togliere con profitto

  12. Per dotare questi territori del necessario, si potrebbero ad esempio, utilizzare risorse economiche che pure sono nella disponibilità della Regione, in maniera più utile, opportuna ed equa, rispetto alla maniera inutile e opportunistica, che spesso siamo abituati a vedere.

  13. Signor “Resto mancia” per esempio ?

  14. Leggendo l’elenco dei finanziamenti nella cosiddetta legge-mancia e considerando la realtà dei territori, penso che ognuno possa farsi una propria idea su quali siano le priorità o le necessità esistenti in questa regione.
    Quindi avere una propria idea
    sull’ utilizzo efficace o meno di quelle risorse pubbliche e se queste vengono utilizzate uniformemente per le necessità di tutti i territori…
    A me non sembra che sia così…

    • Discorsi filosofici | 16 Dicembre 2024 at 12:47 | Rispondi

      Quindi? Un esempio

      • Non é necessario fare esempi…ognuno leggendo l’elenco può farsi una propria opinione…
        Trattandosi però di risorse pubbliche, forse sarebbe necessario stabilire a monte criteri oggettivi di distribuzione, tipo: maggiori criticità, territori svantaggiati, minore rappresentanza, etc…

        • Le “legge mancia” è un altro OBBROBRIO CLIENTELARE TUTTO ITALIANO, che di volta in volta tutti vogliono ricusare e che sempre tutti tenacemente vogliono che rimanga.

  15. … un’opera inutile a danno della città di Sulmona e dei suoi abitanti… e al prossimo “ vota giro “ ricordatevi di chi gioiosamente e orgogliosamente ne sta rivendicando la paternità…

  16. La rivendicano praticamente tutti…

  17. Lo sperpero di danaro è stato voluto e compiuto e il fine è quello già esposto e chiarito nei commenti dei lettori.
    C’è solo CUPIDIGIA DI POTERE, SPERPERO DI RISORSE ECONOMICHE e peggio del peggio SCELTE SCELLERATE come il taglio delle fermate e di sicuro fra i malcapitati anche coloro che ne sono orgolgliosi della bretella… perchè di parte!

  18. Ferroviere in 1 87 | 16 Dicembre 2024 at 14:15 | Rispondi

    Bene, avete voluto la bretella?!? Adesso se avesserelo le palle, finanziassero una variante di tracciato Molina-Celano in GALLERIA, di modo da non avere più il Bernina Express che sale fino a Cocullo. Vantaggi?!? Fermata Molina sia per Pescara L’Aquila che per Pescara Roma, di modo da dotare la popolazione della Valle Subequana, di un interscambio gomma ferro, al posto di Goriano S.. Ovviamente il treno da Roma via Molina non passi sulla bretella, ma entri in stazione a Sulmona C.le, per interscambio popolazione Valle Peligna, anche in virtù dell’ammodernamento recente del nostro amato scalo. Per ciò, vanno usati treni bidirezionali, comandabili sia in testa che in coda, con cambio banco di manovra effettuabile in pochi minuti, grazie alle nuove tecnologie di ultima generazione. Quanto appena scritto, è il motivo per cui, la bretella NON aveva ragione di esistere, perché un cambio inversione di marcia, poteva benissimo essere fatto a Sulmona C.le.

  19. Ferroviere in….sembra, anche se ferroviere, sia poco informato…la Pescara Roma DOVEVA , secondo l’originario percorso, da Pescina sbucare nel territorio subequano ricompreso fra Gagliano Aterno e Castel di Ieri per ricongiursi con la esistente linea Pescara – Roma via Terni. Se ciò non avvenne fu perché la politica,sempre lei, come è stato per il tracciato dell’autostrada, decise diversamente e il comune di Sulmona dovette assumersi il carico economico del mantenimento di alcune locomotive a vapore per “aiutare” i convogli a raggiungere Cocullo. Quindi documentandosi un pò si scopre che Sulmona l’ha fatta sempre da padrona salvo poi abbandonare “la fabbrica” FS al suo triste destino…Basta vedere lo scempio del RACCORDO il cui NON arrivo, anche in ritardo, ha contribuito a tagliare le ali al nascente Nucleo Industriale, Cosi che, come tante altre “cattedrali” clientelari”, ha contribuito a devastare il territorio e bruciato miliardi pubblici.
    Ma qui ora e per fortuna (?) restano a fare notizia e dare fiato al cornamuse , siamo a natale, solo questi 700 metri di rotaie….con annessa “chiesa”, troppo piccola per essere cattedrale. Arrisentirci dunque ai prossimi no a prescindere di cui siamo specialisti e, a conferma che del treno non frega niente a nessuno, resta la piccola vaporiera nascosta in un angolo come se ci si vergognasse del glorioso passato FERROVIARIO ridotto, ormai da decenni, a scatola vuota da smaltire. Però Sulmona, secondo la vulgata di chi ci capisce, è tagliata fuori da Santa Rufina FS….come una qualsiasi Pescara San Marco!
    Ma che fosse il ricorso a sti nomi a portare sfiga ?? Buone feste !

  20. Trallalerotralla' | 16 Dicembre 2024 at 17:13 | Rispondi

    AWA ET VUTAT? V STA BON VANNA CRPA A DOVERE MO AUMNTETV PUR U STIPEND COM HANN FATT AU PARLAMENT ALLA FACC D STI SCEM CHE V VOTN

  21. Per Ginosa Jonica:ribadisco: opera dispendiosa e inutile,che servirà tutt’al più agli aquilani per andare al mare in estate,ammesso che preferiscano il treno per farlo,mentre da Pescara chi vuoi che vada a L’Aquila? In compenso hanno privato tutti i paesini della valle subequana di un accesso al trasporto ferroviario,per loro di vitale importanza.Ricordo a tutti che l’Abruzzo è un insieme di piccolissime realtà paesane che sono dei gioiellini,nella valle subequana,nell’alto Sangro,nella valle del Sagittario,che non vanno assolutamente dimenticati nè isolati,anzi vanno fatti rivivere perchè rappresentano il tesoro dell’Abruzzo,con le loro tradizioni i loro paesaggi incantevoli.L’Abruzzo sarebbe una nullità senza queste perle sparse sulle nostre montagne e non sarà Pescara e tantomeno L’Aquila a rendere unica la nostra regione.E proprio la Regione dovrebbe tenere in gran conto queste nostre piccole ma preziose realtà quando prenderà decisioni per l’intero territorio abruzzese invece di guardare solo al ritorno elettorale.

  22. Esimia Carla complimenti per la prosa ma questo suo eloquio stride con la realtà, almeno trentennale, del vivere quotidiano di questi “gioellini” privati di tutto e anche del treno…in agosto addirittura sulla Sulmona L’Aquila scompaino e senza colpo ferire e o “grida manzoniane”. Ricordo a me prima che a Lei che questo ” tesoro dell’Abruzzo” è stato privato di tutto e di più e non solo della fermata dei treni TUA, azienda REGIONALE non romana, e Lei e altri ANTIBRETELLA dove eravate a svernare quando i Subequani e o i pendolari peligni restavano a piediin Agosto come in tutte le domeniche dell’anno ?
    Comunque resta il fatto che mentre nell’Abruzzo ferroviario in ogni dove si creano nuove fermate, nel già consunto/spopolato territorio montano si grida allo scandalo; paro paro come successe all’inizio dell’avventura del treno sulla siberiana sangrina….treno che a oggi, si dice, porti oltre 15000 “portamonete” ad aprirsi e spendere soldi fra Sulmona e l’alto Sangro…..e questo grazie non ai famosi no degli amanti della natura….di quella natura che se incontaminata dall’uomo (spopolata) per loro sarebbe ancora meglio.
    Un film da noi ottimisti già visto e rivisto….. buona visione anche a Voi!
    “””Ricordo a tutti che l’Abruzzo è un insieme di piccolissime realtà paesane che sono dei gioiellini,nella valle subequana,nell’alto Sangro,nella valle del Sagittario,che non vanno assolutamente dimenticati nè isolati,anzi vanno fatti rivivere perchè rappresentano il tesoro dell’Abruzzo,con le loro tradizioni i loro paesaggi incantevoli.”””

  23. omissis……che NON VANNO ASSOLUTAMENTE DIMETICATI NE’ ISOLATI,anzi vanno fatti rivivere perchè rappresentano il tesoro dell’Abruzzo,con le loro tradizioni i loro paesaggi incantevoli…..omissis.
    Carissimi “NO” per non dimenticarli e non isolarli questi tesori quale altra via ci sarebbe se non quella di FARE qualche sacrificio, anche economico, per migliorare la vita dei coraggiosi resilienti che ancora, per necessità o virtù, tengono in piedi quel che rimane di quel “tesoro dell’Abruzzo” ??
    La realtà peligna, o sulmontina nello specifico, fra il “dire e il fare” la si legge dalla storia che dallo storico JAMM MO’ ci ha portato a oggi…..il NULLA aggiunto al NIENTE se non il benessere “effimero” per alcuni e il nulla per la maggioranza dei residenti; l’inarrestabile calo demografico è li a testimoniarlo. Tutti questi no a prescindere di Sulmona e dintorni stanno portando, nonostante le migliori condizioni orografiche, a seguire il destino dell’acclarata consunzione delle sfortunate consorelle affluenti.
    Ecco….ora, dopo le lamentazioni, COSA si propone di FATTIBILE per interrompere questa deriva tafazziana del seguitare a farci del male…. a prescindere?
    RFI, con i suoi programmi di ammodernamento, qualcosa sta muovendo e noi, inteso come responsabili fruitori dei tesori su richiamati, che mettiamo sul piatto oltre i lamenti e dare colpe a destra e a manca?
    Come se a destra e a manca non ci sia tutta quella umanità che ci mandiamo noi…TUTTI NOI….sia chi vota che chi non si assume nenache la responsabilità di indicare qualcuno a rappresentare le proprie ambizioni, orse perché, tutto sommato, a quel circa 50% di “vacanzieri” sta bene cosi ??

  24. Oggi, lasciata a riposo la bretella della discordia, si è assistito, lungo corso Ovidio, a un rito antico e, come spesso capitato in passato, poco partecipato dalla cittadinanza e con nessuna saracinesca a “mezz’asta” in segno di solidarietà con le maestranze in lotta, per il lavoro e per “il pane” quotidiano.
    Tante famiglie, tante variopinte bandiere, un pò di tricolore in fasce e poi la speranza che dia, dopo le tante parole ascoltate nell’aula del consiglio comunale, a tutti l’auspicato lieto fine. Lieto fine che permetterebbe a tante famiglie di tornare a sorridere e ad aver fiducia in un futuro senza affanni per loro, per questa Valle e per l’Abruzzo intero.

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