Buon compleanno Caniglia: novant’anni dopo torna il Rigoletto. Di Bacco: “Ora una Fondazione”

E’ un cerchio che si chiude per il teatro Caniglia. Novant’anni tondi tondi, portati con saggia eleganza ma, allo stesso tempo, con una freschezza invidiabile di chi non si inginocchia allo scorrere del tempo. Il sipario del teatro sulmonese venne alzato per la prima volta nel maggio del 1933, con il Rigoletto di Giuseppe Verdi, tratto dall’opera di Victor Hugo Il re si diverte. Oggetto inizialmente della censura austriaca, l’opera trovò terreno fertile nei teatri italiani nell’era post-risorgimentale, fino a divenire un classico delle scene nazionali.

A quasi un secolo di distanza le avventure del buffone della reggia dei Gonzaga e di sua figlia, Gilda, tornano sul palcoscenico sulmonese per spegnere le novanta candeline del teatro Caniglia. Il direttore artistico della Camerata Musicale Sulmonese, Gaetano Di Bacco, ha voluto ricordare questa importante ricorrenza proprio con Rigoletto, melodramma in tre atti di Giuseppe Verdi su libretto di Francesco Maria Piave nella messa in scena con l’Orchestra Sinfonica delle Terre Verdiane, Coro dell’Opera di Parma, Maestro del Coro Emiliano Esposito , Maestro Concertatore e Direttore Stefano Giaroli e la regia di Alessandro Brachetti. Scenografie e costumi sono di Arte Scenica di Reggio Emilia.

“Il Caniglia torna così alla sua funzione originaria – spiega Gaetano Di Bacco -. Infatti fu ideato come teatro d’opera lirica, all’italiana con i palchetti nonché una postazione per l’orchestra. Tant’è che la prima stagione in assoluto, novant’anni fa, fu lirica. Le prime due opere andate in scena furono il Rigoletto e Andrea Chénier. Per omaggiare questo traguardo importante abbiamo deciso di riproporre uno di questi due capolavori”.

La Camerata riporta nel giro di pochi mesi l’opera lirica nel teatro sulmonese. A novembre, infatti, venne inscenato il Trovatore, altra produzione di Giuseppe Verdi che assieme allo stesso Rigoletto e La Traviata compone la Trilogia Popolare.

“Finalmente il teatro di Sulmona torna ad essere utilizzato per la sua funziona storica – evidenzia Di Bacco -. Su questa struttura è ora di iniziare a fare qualche ragionamento. Quando si parla di teatro Caniglia non si parla di una fondazione, in grado di programmare gli spettacoli, bensì di un luogo che il Comune affitta o affida ai privati. A mio avviso bisognerebbe buttare le basi per la creazione di una Fondazione Teatrale Caniglia, per gestire lo stabile e avviare un progetto di programmazione”.

L’opera andrà in scena domani, domenica 5 marzo, con inizio programmato per le ore 17:00, per via dell’eccezionale lunghezza della performance teatrale. Inoltre, il programma di sala riporterà la riproduzione della copertina di quello del debutto di Rigoletto del 1933. Durante la serata, per consentire al pubblico una miglior comprensione della storia, su un maxischermo installato in sala scorrerà il testo del libretto dell’opera.

Marzio Giossi interpreterà Rigoletto, mentre il ruolo di Gilda è affidato al soprano Scilla Cristiano che avrà l’arduo compito di pareggiare l’interpretazione che novant’anni fa, sulla stesso palco, fece la straordinaria Maria Caniglia.

1 Commento su "Buon compleanno Caniglia: novant’anni dopo torna il Rigoletto. Di Bacco: “Ora una Fondazione”"

  1. Bravi. Applausi; li meritate tutti

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