Buon viaggio piccola Iaia

Ci sono notizie, momenti in cui è difficile mantenere un distacco, ci sono tempi in cui la forma dell’informazione puntuale, senza coinvolgimenti per intenderci, si arena davanti ad un pugno allo stomaco. Così pure iniziare a scrivere, guardando un foglio bianco, capendo che l’unico modo in cui saresti capace di darla quella notizia è non seguendo forse nemmeno una delle regole del giornalismo, ma una voce che ascolta le non regole dell’animo.

Iaia è volata via a 9 anni, in una domenica di giugno sereno, caldo ma non troppo, dove le brutte notizie, dopo la scomparsa di Edoardo Facchini, pensavamo di averle già ricevute, che fossero almeno per oggi finite.  Invece, di ritorno da una giornata conviviale, di riflessioni, un post ci ha fatto capire che la battaglia di quella piccola grande guerriera si era arrestata. 

Iaia era affetta da neuroblastoma, una malattia rara dalle cure proibitive, ma che andava curata subito e per farlo ci volevano 800 mila euro. Una cifra non facile da trovare, insomma non a portata di mano in quella valigia fatta di speranza, nel viaggio verso l’America delle cure. Ma ad accenderla quella possibilità, che vuol dire vita, era stato un intero territorio, quello delle aree interne che si è prodigato in una solidarietà senza eguali dal nome “Il sogno di Iaia”, percorrendo quel cammino e quella lotta accanto alla famiglia. L’appello a tutti, da Roccaraso la chiamata ha raggiunto Comuni e cuori, il mondo della musica, del teatro, tanti gli artisti che hanno abbracciato quella speranza. Un sostegno fatto di piccoli e grandi contributi che ha portato a raggiungere la cifra e a staccare il biglietto per gli Stati Uniti. Indimenticabile il suo grazie in quel video, cantando la canzone dei Modà “Come un pittore”, colorando l’Italia e con il suo colore preferito, il rosa, l’Abruzzo.

Nei giorni scorsi le condizioni purtroppo si sono aggravate, la nostra guerriera ci ha lasciato nella sua casa di Bergamo, città nella quale domani si svolgeranno i funerali. Col cuore saremo tutti lì, pensando ai suoi occhi e al sorriso di chi l’ha conosciuta e ce lo ha raccontato. Buon viaggio piccola Iaia.

Anna Spinosa

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