E’ anche e soprattutto la burocrazia impazzita, uno dei motivi che ha spinto ieri i commercianti a protestare in Comune. Perché non è solo una questione di orari e di zona a traffico limitato, insomma, ma di una macchina amministrativa, quella di palazzo San Francesco, che non risponde, non si muove.
Ne sono esempi, ancora, i permessi di occupazione di suolo pubblico che impiegano almeno sei mesi per essere evasi, o ancora quelli per l’ingresso alla stessa Ztl, per i quali, travolto dall’impossibilità di processarli, il Comune ha semplicemente deciso di prorogare la loro scadenza a fine anno. Una sorta di moratoria per incapacità, insomma.
E a seguire, come un cane che si morde la coda, c’è tutto il resto: i cantieri che non si aprono e quando si aprono non si chiudono; la città sporca, il degrado e l’inciviltà.
Altro che Ztl, che diciamo la verità non sarà certo così utile a risolvere e risollevare le casse del commercio cittadino: i problemi da superare sono quelli che dovrebbero essere considerati di ordinaria amministrazione in un paese e una città normale. Magari basterebbe partire proprio da questo, dalla normalità, per cominciare a discutere.
E poi i progetti a lunga scadenza, i piani di marketing, persino gli eventi, quelli arriveranno di conseguenza.
Un provvedimento per favorire un’immagine più decorosa del cuore della città, ma anche a salvaguardare l’igiene e la cura “scongiurando, inoltre, la percezione di insicurezza nei cittadini e nei turisti, per una maggiore fruibilità del patrimonio storico, artistico e culturale che caratterizza il cuore antico di Sulmona” e ancora “abbiamo voluto rispondere con tempestività, per dare un segnale concreto di attenzione alle loro necessità”.
Il Comune ha cuore la crisi del comparto e assicura “siamo determinati portare a termine il progetto di rilancio del centro storico andando incontro alle esigenze di tutti i cittadini di Sulmona”
Martedì prossimo è da qui che dovrà ripartire la discussione, nella commissione consiliare convocata alla presenza degli operatori commerciali.
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