Bus rotti, gli studenti restano a piedi

La prima uscita doveva esserci ieri, ma il bus non era disponibile: inguaiato com’è il Comune con il trasporto pubblico (che proprio ieri ha dovuto interrompere tre linee urbane su sette), insomma, di mezzi pure per le “gite” extra delle scuole proprio non ce ne sono. Così per circa duecento studenti della Lombardo-Radice l’appuntamento con “Arte in città” è stato rimandato a quando il clima sarà più clemente e non sarà un problema farselo a piedi il tragitto. “Sarà un’occasione anche per conoscere meglio le strade della città – la prende con filosofia la preside Gabriella Di Mascio – ma noi come scuola comunque aderiamo al progetto per il quale abbiamo programmato uscite per una decina di classi da fine marzo a fine maggio”.
Il laboratorio, realizzato da privati a pagamento, è di quelli molto formativi: visite guidate e giocate ai palazzi storici dell’antica Sulmo e ai musei di Santa Chiara e archeologico. Un progetto ben riuscito, che va avanti da tre anni e a cui il Comune in passato, fino allo scorso anno, ha partecipato attivamente, concedendo il patrocinio e un passaggio agli studenti che sono più lontani dal centro storico. Che poi il fatto di essere relegati nella zona artigianale, in questo caso, non è mica colpa degli studenti.
L’autostop, però, questa volta è andato male: “Purtroppo la situazione del trasporto pubblico è molto critica – spiega l’assessore al ramo, Luigi Biagi – siamo in piena emergenza, ieri sono rimaste a piedi tre linee urbane perché si sono rotti tre dei sette bus ancora funzionanti. Ora ne abbiamo recuperato uno, ma siamo in continua carenza e così sarà fin quando non sarà conclusa la gara d’appalto per i due nuovi bus a gas e fino a quando l’intero comparto non verrà riorganizzato”.
Agli studenti non resta che mettersi gambe in spalla (anche se il loro allenamento è sottotono non avendo una palestra) e sperare nelle belle giornate: l’arte e la cultura richiedono sacrificio.

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