Bussi, inquinamento: dati shock per le discariche 2A e 2B e per le aree circostanti.

L’inquinamento in falda a Bussi e in particolar modo per le aree circostanti le discariche 2A e 2B  è drammatico e nel 2018-2019 le misure di prevenzione non sono state attive: così l’ARTA in una nota del 4 dicembre scorso chiarisce la situazione delle aree del sito nazionale di bonifiche di Bussi. La Provincia di Pescara a giugno 2018 ha individuato in Edison il soggetto responsabile delle attività di messa in sicurezza e bonifica per le aree 2A e 2B. L’azienda ha impugnato il provvedimento ma dopo aver perso al TAR Pescara ha proposto appello al Consiglio di Stato. In ogni caso, non essendoci sospensiva, l’ordinanza della Provincia è tuttora in vigore.

L’Agenzia riepiloga i dati dei monitoraggi disponibili nell’area. Nel 2017 in falda nel piezometro P14, posto a valle dei cumuli prossimi alla discarica 2A, tra i piezometri del sistema di contenimento idraulico (almeno sulla carta possiamo aggingere), il pericoloso esacloroetano era a 632,7 microgrammi/litro, 12.600 volte i limiti di legge. Il tetracloroetilene, un solvente cancerogeno, a 3.772 microgrammi/litro, 3.500 volte i limiti. E così via. Anche in altri piezometri le Concentrazioni Soglia di Contaminazione erano ampiamente superate (si veda la tabella 1 della relazione). L’ARTA evidenzia anche la presenza di Esacloroetano e Tetracloroetilene nelle acque superficiali del fiume Tirino a valle dello stabilimento.

Davanti a questo quadro il Forum H2O per l’ennesima volta si chiede dove sia la Magistratura di Pescara, visto che da anni i contaminanti continuano tranquillamente ad uscire dal sito e diffondersi nell’ambiente. Dobbiamo pensare che sia tutto normale? Non riesce ad individuare responsabili e omissioni?

“Noi cittadini – scrive il Forum H2O siamo invece costantemente impegnati per cercare di imporre la bonifica delle aree avvelenate. Il prossimo fine-settimana le Magliette bianche, un gruppo di cittadini indignati per la situazione delle bonifiche in Italia, saranno in piazza in maniera coordinata in tutta Italia in 23 dei 42 siti nazionali di bonifica, le aree più contaminate del paese, per reclamare il risanamento ambientale. Appuntamento all’incrocio sulla Tiburtina alle 10:30 di Sabato 21 dicembre”.

2 Commenti su "Bussi, inquinamento: dati shock per le discariche 2A e 2B e per le aree circostanti."

  1. Di scioccante c’è solo il titolo dell’articolo. Augusto De Sanctis e quelli del forum delle acque, prima di commentare dati che non conoscono e che non capiscono dovrebbero studiare. Stiamo parlando di pochissima acqua di un piezometro di acqua stagnante sotto di una discarica autorizzata, dove l’acqua rappresenta nella parte più inquinata il 99,99 % e Il pericoloso esacloroetano come lo definisce il signor De Sanctis lo 0,000066 %.Superare la soglia di contaminazione non significa nulla, in quasi tutti tutti i siti antropizzati la concentrazione di soglia di contaminazione viene superata, per obbligare la bonifica bisogna superare la concentrazione della soglia di rischio, e almeno nell’area in discussione la concentrazione della soglia di rischio non è superata.Che cosa dice la legge a proposito di siti inquinati.
    Il sito si considera effettivamente « contaminato », quando si supera la CSR (concentrazione soglia di rischio) e non quando si supera la CSC concentrazione soglia di contaminazione (CSC).
    la CSC rappresenta solo una soglia di “allarme” superata la quale bisogna presentare un piano di caratterizzazione e,sulla base dei risultati, sviluppare l’analisi del rischio specifico che presenta il sito e determinare le CSR. Solo il superamento di queste fa sorgere, per la relativa area, l’obbligo di bonifica; in caso contrario, gli obblighi vengono meno e l’inquinamento non deve essere affrontato.
    4)Ebbene dalle analisi sulle acque dei piezometri analizzata per anni e dalle analisi delle acque pubblicate dall’ARTA sempre dei piezometri della discarica 2A e 2B non risultano superamenti della CSR.

  2. Dopo questo commento il signor Augusto De Sanctis, invece di rispondere ha tolto il link all’articolo .

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