Arsenico, piombo e mercurio in un sito di 235 ettari non ancora perimetrato e che con ogni probabilità sarà destinato ad allargarsi. Lo scenario thriller è stato illustrato da Arta Abruzzo, che ha riportato i dati delle analisi condotte sulle aree pubbliche del Sito d’interesse nazionale (Sin) di Bussi sul Tirino. I terreni della morte, sui quali sorgeva il polo industriale più antico d’Abruzzo, hanno rivelato la propria natura nel 2007, quando venne scoperta la discarica dei veleni chimici più grande d’Europa.
Una ferita ancora aperta e sanguinante, che trabocca di tossine. Le tipologie di campioni prelevate sono derivate da terreni di sondaggio e trincea, top soli (ossia terreno di superficie), sedimenti fluviali, rifiuti interrati e in alveo, acque superficiali e sotterranee, tronchetti nell’ambito delle attività di phytoscreening – intendendo lo screening effettuato tramite vegetazione – e di soli gas.
Con ogni probabilità anche le aree prossime al sito di 235 ettari, sulle quali sono sono ancora state condotte delle analisi da parte di Arta, risulterebbero inquinate. Preoccupa il fatto di non avere uno studio epidemiologico sulla salute delle circa 400.000 persone che vivono nell’area dell’intera Val Pescara, che per anni hanno bevuto l’acqua proveniente da quelle falde acquifere contaminate da metalli pesanti.
Le discariche scoperte nel 2007 dall’allora Corpo forestale dello Stato si trovano nella località Tre Monti: 185 mila metri cubi di inquinanti come cloroformio, tetracloruro di carbonio, esacloroetano, tricloroetilene, triclorobenzeni, metalli pesanti, a cui ha fatto seguito la scoperta di discariche nei terreni tra il centro abitato e l’insediamento industriale, salite alla ribalta delle cronache come “2A” e “2B”, e poi ancora, a valle e lungo il fiume Pescara, dei siti di Piano d’Orta, nel comune di Bolognano.
Ma perche’ fino al 2007 chi doveva controllare quello che avveniva la notte dormiva? Sarebbe molto facile trovare tutti i compiacenti che prima di quella data avevano funzioni di responsabilita’
Nel frattempo Pescara bandiera blu d’Europa.
Se non ricordo male ci era anche per caso morto un importante graduato del nostro stato per questa storia
… e poi mi vengono a dire di bere l’acqua del rubinetto che è controllata, così non inquino con le bottiglie di plastica. Ma andassero a …….