Campo Di Giove ospita una famiglia in fuga dalla guerra

Rifugiate ucraine arrivano a Campo Di Giove. Il nucleo familiare, composto da due donne e due minori, è stato preso in carico dall’équipe multidisciplinare della Cooperativa Horizon Service, che già si occupa dell’accoglienza degli altri nuclei familiari dal 2017, con il supporto delle volontarie e dei volontari del servizio civile. L’accoglienza rientra nel Progetto Sai “Maiella Accoglie”, promosso dai comuni di Campo di Giove e Cansano e gestito dalla Horizon Service società cooperativa sociale di Sulmona,  grazie a un lavoro proficuo  di sinergia tra l’amministrazione comunale di Campo di Giove, e il servizio centrale del ministero degli Interni. Dopo un lungo e travagliato viaggio in fuga dai bombardamenti e la convivenza forzata con altri profughi in un hub in Polonia, il nucleo familiare risiederà nel piccolo paese di Campo di Giove, per i prossimi mesi, con l’obiettivo di essere inserito e integrato nel tessuto sociale del territorio peligno. “Con la famiglia ucraina in arrivo  che si aggiunge ai nuclei familiari di migranti di altre nazionalità già ospitati a Campo di Giove e Cansano – si legge nel comunicato stampa- il progetto Sai “Maiella Accoglie”, diventa un importante esperimento di inclusione multietnica del nostro territorio”. Il nucleo, inoltre, sarà ricevuto presto anche dai sindaci Giovannino Di Mascio e Luca Malvestuto. “Ospitare una famiglia di profughi ucraini in questo periodo in cui la guerra è tornata ai confini della nostra Europa è un segnale molto   significativo   per   le   nostre   comunità e   tutto   il   territorio   della   Valle   Peligna- continua la nota- l’integrazione, l’accoglienza e l’impegno per quanti hanno dovuto lasciare la propria terra a causa di conflitti è un atto concreto di pace e di costruzione di speranza e di futuro. Il Progetto Sai “Maiella Accoglie” rappresenta una interessante sfida per il nostro territorio, da molteplici punti di vista: è un esperimento di welfare integrato  in una area interna periferica e montana quale è la nostra e negli anni si sta affermando una eccellenza  del territorio  nell’ambito dell’accoglienza è un esempio virtuoso di cooperazione e partnership tra pubblico e privato sociale”.