Dal video, in particolare, i due dimostrano come gli animali si avvicinano sia alle persone sia ai due cani di proprietà che gli animalisti hanno portato con loro. Si avvicinano e annusano come “specie” vuole, ma nessun segno di attacco o di territorialità, il primo step verso la confidenzialità.
“In mezz’ora che sono stato là- spiega uno di loro- si sono presentate e fermate tante persone a fornire cibo, preoccupate dal fatto che i cani potrebbero essere
Quello che sta facendo l’amministrazione, tuttavia, è un’azione prevista dalla legge, ma potrebbe esserci una soluzione alternativa “perchè non è possibile che devono rimetterci sempre gli animali. Se la legge è ingiusta, non siamo d’accordo con la legge” proseguono gli animalisti. Aggressività, pericolosità, sono parole troppo dure secondo i due. Tra le alternative, previste dalla normativa in materia, c’è quella della sterilizzazione, il microchippamento intestato al Comune che se ne fa, nei fatti, carico e la successiva rimessa in libertà. La Di Nino, in realtà, aveva preso in consiserazione anche la possibilità di un canile comunale, ma per ora, a Pratola, le priorità sono altre.
Simona Pace
Perché non ci sono i nomi degli animalisti?