Carcere: agenti negativi e “staffetta” in ospedale tra i detenuti

La tensione si è parzialmente allentata nel carcere di via Lamaccio dopo lo screening al tampone rapido fatto oggi sugli agenti di polizia penitenziaria: su ottanta caschi blu testati, infatti, solo uno è risultato dubbio. Il che fa pensare che il contagio dietro le sbarre sia stato importato da qualche detenuto, forse uno che era uscito per un permesso. Le ipotesi sull’origine del contagio, però, non risolvono una situazione che almeno tra i detenuti continua ad essere preoccupante. I 66 ospiti della Casa di reclusione risultati positivi rappresentano infatti un pericolo e una minaccia per la tenuta dell’ospedale di Sulmona, già in forte affanno per i continui ricoveri di civili.

Oggi un altro detenuto è stato ricoverato infatti all’Annunziata con evidenti sintomi da Covid: ossigenazione bassa, febbre alta e difficoltà respiratorie, che fanno pensare ad un altro caso di polmonite. I detenuti al momento ricoverati all’Annunziata, però, sono solo due, perché uno di quelli che era stato trasferito nei giorni scorsi è stato dimesso dall’ospedale, anche se ancora positivo, ed è tornato in via Lamaccio.

Nella struttura penitenziaria sono intanto arrivati i rinforzi: 22 agenti da Roma per dare man forte alla gestione dei detenuti oggi ancora più complessa a causa del Covid. Sono ore e giorni delicati quelli a venire, nella speranza che l’evoluzione della malattia sfoci il meno possibile in forme sintomatiche gravi che richiedono il ricovero, perché è questo il vulnus più temibile ora nella gestione di questi pazienti speciali.

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