
Non soddisfa affatto la Uil la bozza della ripartizione dei nuovi assunti nella polizia penitenziaria, specie per quanto riguardo le forze assegnate alle carceri della provincia dell’Aquila.
Il maggior numero di rinforzi, infatti, è destinato a Sulmona, ma, spiega la Uil, è del tutto insufficiente: 32 agenti, di cui 6 donne che per protocollo non possono operare nelle sezioni maschili. “Non bastano a compensare il travaso avvenuto di unità dal ruolo agenti/assistenti a quello dei sovrintendenti, figuriamoci se riuscirà a colmare l’annoso vuoto d’organico e finanche l’apertura del nuovo padiglione alla cui inaugurazione, se saranno confermate le unità proposte in assegnazione, vedrà la Uil ‘ferocemente’ contrapporsi – commenta Mauro Nardella -. Cosa ancora più scandalosa risulta essere il fatto che a Sulmona la mobilità vorrebbero sia fatta non ricalcolando l’organico necessario sulla base dell’avvento della nuova struttura detentiva (che ricordo sarà capace di ospitare ulteriori 200 detenuti)”.
Non va meglio, anzi, neglle altre carceri: ad Avezzano dove verranno assegnate appena 3 unità insufficienti a garantire i livelli minimi di sicurezza e all’Aquila, dove, addirittura, non sono previsti rinforzi “malgrado dal 2006 non siano stati quasi per niente compensati i numeri in uscita (pensionamenti, decessi e riformati) e, di contro, siano arrivati 100 detenuti ex 41bis in più”.
Il sindacato chiede quindi di rivedere immediatamente la bozza: “Non dimentichiamo – dice Nardella – che ci sono turni massacranti, con un collega che qualche giorno fa ha fatto ventitré ore di fila di servizio”.
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