Carenza di personale alla Penitenziaria. Scatta lo stato di agitazione

Campanelli d’allarme per la Polizia Penitenziaria di Sulmona, con numeri insufficienti per garantire il regolare svolgimento anche delle attività quotidiane. Una situazione insostenibile nella Casa di Reclusione sulmonese che ha portato allo stato di agitazione. Basti pensare che, su 216 agenti o assistenti previsti, ad oggi si contano solo 158 unità. Una carenza di 58 persone. Un’assenza pesante di forza lavoro che rende difficile assicurare anche i normali diritti soggettivi come riposo, congedo o regolare turnazione. Per questi motivi è stata inviata una richiesta di implementazione dell’organico. Una mail indirizzata sia al Vice Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, Roberto Tartaglia, sia ai Gruppi Parlamentari di Camera e Senato. “L’ordinaria gestione – si legge nella mail – è garantita solo dallo spirito di abnegazione e sacrificio del personale, costretto ad affrontare una grave crisi pandemica da Covid 19, inserita in un quadro già precario dal punto di vista numerico”.

“Riteniamo che questa situazione debba finire al più presto, crediamo che gli operatori penitenziari debbano lavorare in sicurezza e nel pieno rispetto dei diritti soggettivi, non è più sopportabile questo stato di cose, rispetto al quale si assiste ad un immobilismo quasi totale che inevitabilmente ricade sulle spalle del personale chiamato quotidianamente a svolgere più lavoro per garantire il corretto funzionamento dell’istituto. Si chiede l’invio di un congruo numero di unità necessarie a svolgere il normale lavoro e a poter garantire un giusto piano ferie. Si dichiara fin da ora lo stato di agitazione e si segnala che qualora non dovessero esserci nel breve tempo un implementazione di unità, si saremo costretti a manifestare con sit-in presso il Dipartimento e Provveditorato”.

Ad annunciarlo sono state le varie sigle sindacali OSAPP, SAPPE, CGIL e CISL FNS.

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