Carugno contro Pingue: crisi nasce da sua ambizione politica

Massimo Carugno della segreteria nazionale del Partito Socialista Italiano attacca senza mezzi termini il suo ex compagno di partito Fabio Pingue, reo di avere “Ambizioni, non si sà se da Sindaco o Consigliere Regionale,  ma, sicuramente, a candidarsi. Vorrei però, con affetto, ricordargli, che, a meno che non smentisca se stesso e abbandoni il centrosinistra, di cui si dichiara “anima”, non andrà da nessuna parte neanche se facesse le magie di abbinarsi, come alle elezioni comunali, con una potente candidata femminile che gli porti, in dote, una valanga di voti portandolo a risultati inaspettati”. Ieri per le stesse ragioni, Pingue era stato bacchettato anche dal compagno di maggioranza Andrea Ramunno.

Ad ogni modo l’attivismo politico di Pingue in vista delle regionali, per Carugno non è nemmeno strategicamente profittevole: “Alle prossime regionali lo schieramento riformista arriverà terzo, se non quarto, e, nella migliore delle ipotesi, prenderà 4/5 seggi, poco più di uno a provincia. Non c’è trippa per gatti”.

La scadenza per il ritiro delle dimissioni della sindaca Casini si avvicina, ma chi le succederà, il Commissario, sarà un vero problema per la città perché da questo secondo Carugno: “Non potremo aspettarci che corra a Roma per bussare alla porta di qualche Ministro per fermare il tubo dell’Eni o per salvare il Tribunale; non aspettiamoci che corra all’Aquila per riqualificare l’Ospedale; non aspettiamoci che metta in atto le procedure per accelerare le pratiche del terremoto e per far arrivare nuovi fondi, né che spronerà gli Uffici Urbanisti e Tecnici per dare attuazione ai Piani Complessi e lavoro e respiro al settore delle imprese edili; non farà scelte per il Centro Storico, non farà, insomma, sentire, alla  nuova politica che governa il paese ed alla nuova che governerà la regione,  la voce forte e chiara di questa città”.

Carugno conclude la nota con un’altra stoccata rivolta a Pingue: “Mi sarei, invece, aspettato che il nuovo protagonista della politica sulmonese, visto che è stato eletto in una lista su cui avevano fatto convergenza diverse componenti della politica, del mondo civico e del mondo culturale, (che hanno portato moltissimi voti), prima di fare scelte importanti, come quella di indicare un assessore o mettere in crisi la amministrazione comunale, convocasse i suoi “azionisti”, tra cui il PSI di cui sono autorevole ed ufficiale esponente, per concordare, come democrazia insegna, scelte e linee politiche. Invece abbiamo avuto un self made-man al quale non ci resta che dire grazie per questi “brillanti” risultati”.

Savino Monterisi

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