Casciani: “Torno a fare il geometra”. Maggioranza al bivio della politica

“Ho già ripreso i contatti lavorativi, per quanto mi riguarda e fatto salvo quello che deciderà il partito, torno a fare il geometra”. Se ci sarà o meno la possibilità di sanare la ferita politica all’interno dell’amministrazione di Sulmona si vedrà nei prossimi giorni, ma – al netto dell’arte del possibile – Franco Casciani difficilmente continuerà a restare in giunta. Perché la questione della sua permanenza ha superato il livello politico, per farsi scontro personale. Non tanto e non solo con il sindaco, con cui pure nei giorni scorsi ha avuto un’accesa discussione in relazione alle sue troppe assenze, quanto per le contestazioni che la sua ex presidente di circolo, Teresa Nannarone, ha posto sul tavolo. Evidenziando proprio nelle materie delle sue deleghe le pecche maggiori di questa amministrazione.

Dal canto suo il sindaco Gianfranco Di Piero non vuole rimanere incastrato nelle lotte personali, ma non vuole, né può, fare a meno di una verifica su quel che è stato fatto.

“Ai miei assessori ho richiesto una presenza costante – spiega – non a tempo, qualunque siano i motivi delle assenze. Perché ai problemi bisogna stare dietro e non ci si può limitare a dire che la competenza è degli uffici, perché se gli uffici non lavorano bene, la politica ha il dovere di marcarli stretti”. Anche perché i problemi, alla fine, sempre in via Mazara finiscono e qualcuno deve dargli risposta: dal verde alle buche nelle strade.

La questione politica, però, resta carne viva: il fatto che lo scontro sia degenerato nel personale, pone il Pd davanti ad una difficile decisione, quella cioè di tutelare da una parte l’operato del suo segretario-vicesindaco e dall’altra l’esigenza di non far saltare una coalizione che, per il centrosinistra, questo è certo, potrebbe essere l’ultima possibilità di lasciare un segno in città.

“Se verifica deve essere che sia per tutti – dice il capogruppo del Pd Mimmo Di Benedetto -. E’ necessario tornare a confrontarsi in termini politici, né si può condizionare il voto al bilancio sulle poltrone degli assessori”. Messaggio diretto.

Il sindaco Di Piero, però, conferma di voler azzerare la giunta dopo il voto del bilancio (la cui delibera è stata già approvata dall’esecutivo e che dovrebbe andare in consiglio entro il 20 giugno) per poi ricomporla in base anche alla disponibilità degli incaricati a dedicarsi alla “missione”. Non nasconde, Di Piero, l’impegno profuso da Di Nisio, Di Marzio e D’Andrea, “sempre presenti” sottolinea. Non è un due più due, ma un cinque meno tre, o meno due. A seconda di come la si guardi.

13 Commenti su "Casciani: “Torno a fare il geometra”. Maggioranza al bivio della politica"

  1. Per dirla tutta e sul serio | 4 Giugno 2023 at 05:44 | Rispondi

    “Sarò il sindaco del cambiamento”.
    A chi e cosa si riferiva il candidato Di Piero nel comizio di chiusura della campagna elettorale?
    Forse ad una gestione del mandato con impronta gestionale lucida e forte ?
    Bocciato lui.
    Forse alla necessità di implementare una strategia di pianificazione/programmazione e realizzazione degli obiettivi del suo programma elettorale con tanto di cambio di passo della struttura degli Uffici ?
    Bocciato lui. E due.
    Forse ad una concreta necessità – che avrebbe dovuto governare con piena autorevolezza – di disporre, al tempo della costruzione della Giunta,
    di una rosa di nomi (3) per ciascuna componente della coalizione, come ed in effetti, non è stato ?
    Bocciato. E tre.
    Ma allora non e questione di come calciano la palla i giocatori…
    È un problema di “mister”, oggi etichettato (voci del  popolo) con numerosi, dispregiativi appellativi….
    Or bene: un’altra rosa di nomi ?
    Prima o dopo l’approvazione del bilancio ?
    Comodo comodo, meglio dopo.
    E se al sendo tempo, il PD, il suo Segretario in pectore, al netto del risultato dei voti riportati, anziché un assessore ed un consigliere sullo scranno più alto ti piazza la richiesta indiscutibile di più di un assessorato di appannaggio ?
    I più  esperti sanno che significherebbe per il sindaco dismettere la bicicletta e salire sui pattini a rotelle.
    Sport critico da condurre alla pari su circuito asfaltato (LL.PP.), sì ma con ghiaccio per il resto dell’avventura…
    Occhio che si scivola, rovinosamente in prima persona.

  2. È tempo di cambiare gioco | 4 Giugno 2023 at 06:33 | Rispondi

    Nel fondo della sacchetta delle biglie, che le bambine e i bambini adorano far rotolare per gareggiare sulla sabbia dopo il sorteggio e che, talvolta, si lanciano persino addosso, ce ne capita a volte una di poco più grande ma riconoscibile.
    Così, per dire, nei giorni scorsi ho calcato i pavimenti del lungo corridoio che, varcato l’ingresso al primo piano del Municipio e svoltando a destra dopo un breve tratto intermedio, immette tra i tanti uffici molti dei quali a presidio della ripartizione LL.PP.
    Ebbene, nel brusio di sottofondo e brulicar di viandanti, ho potuto personalmente ascoltare molti e lusinghieri apprezzamenti sull’Assessore al ramo.
    Orbene, non è poca cosa se di quella biglia si tratta, di cui è noto il peso e la capacità di rotolare più lontano fino ad attestarsi là dove altre non trovano “punto”, pur se  vivacemente colorate.
    Litigare per quella biglia, per rimuoverla dalla sacchetta cosicché non capiti più di dovercisi misurare nel tiro e nel punteggio, non ha molto senso.
    Perché quello delle biglie è un giuoco, sì, da bambini però…
    È tempo di crescere oramai, mostrando le proprie attitudini e propensioni, i migliori pregi e le vere capacità, che in età da politica non si gira per i corridoi e tra i banchi dell’aula consiliare con le biglie in tasca, tutte uguali, solo per il gusto di tornare ad essere bambini.

  3. Caro Assessore, (vice)sindaco, segretario, vice tutto per fare quello che vuoi tu ci vogliono i voti. Se si arrabbia quella che i voti li ha ti caccia e pure con l accordo del puparo e del pupo. Il pupetto non conta niente e durerà poco. O almeno fino quando sarà utile. Misurate il malcontento in città .il popolo non vi vuole

  4. Tocca a me dirla | 4 Giugno 2023 at 06:41 | Rispondi

    È tempo di ristabilire l’ordine, sì, l’ordine politico delle cose !
    La Segreteria politica di un Partito non tratta oggi né domattina negoziando al ribasso.
    Non c’è smentita insufflata di vice segretario (… per comodità di seggiola affidata) che tenga, rispetto alla responsabilità – assunta e governata – di gestione del mandato di Segretario esercitato con tanto di ruolo riconosciuto dall’Organismo nazionale e risultati elettorali incassati.
    “”Stop””.
    Stelle e stelline a parte (…), il PD ha ancora molte chance a livello cittadino.
    Civismo, liste civiche, politica di circolo… bene in comune… Ma basta, per cortesia, fatela finita che il carro di Mangiafuoco vi porta gratis alla città dei balocchi !
    Il partito politico in questione, anzi, proprio in quest’occasione di verifica, deve fare la voce grossa, profittandone per serrare i ranghi lavorando al proprio interno con rinnovato entusiasmo e vigore, rimuovendo polveri ed orpelli inutili…
    Una visione politica della Città, una visione per un restart socio-economico con un effervescente comitato tecnico, un metodo che plasmi progettualità e contingenti i tempi, un ruolo per ogni iscritto, un back-office addestrato nell’arte organizzativa, ed una capace regia di comunicazione.
    In molti desiderano questo.
    Se politica di sinistra può esserci, Politica sia.

  5. Io penso che | 4 Giugno 2023 at 08:05 | Rispondi

    Se così è, e potrebbe proprio essere, allora il Partito Democratico allevi sin d’ora (…) in seno un candidato Sindaco, un Lei o un Lui, capace e credibile, che possa attestarsi nel risultato senza fare strette e perniciose alleanze, opacizzando la propria identità partitico-politica, evitando soprattutto e ad ogni costo di rincollare – in un rinnovato Direttivo responsabile e lungimirante – petali caduti al vento o inutili corolle di “seguaci” rivendicazionisti, avvezzi solo ad esercizi sul posto e dal lento metabolismo di pensiero.
    Che selezionando Persone con tanto di profilo morale e curriculum professionale, si può tornare al Via senza incassare alcun tornaconto, solo per la Collettività ed il bel Territorio in cui vive.
    La sinistra moderna e democratica, vince quand’è libera da strumentali rivendicazioni di gloria e di storia, anche perché il recente passato, tra primarie ed elezioni interne, non è eredità che interessa.
    Qualche postino che imbuca in questa rappresentativa bacheca editoriale, ha scritto di recente al sindaco:
    “TEMPUS FUGIT”.
    Ma il latonista è (voci ricirrenti del Popolo) troppo preso a rincorrere il benefit (?) incassabile in corso di legislatura ed a contabilizzare contributi utili per un proficuo pensionamento, evitando possibilmente di tornare nel sospeso ufficio.
    Buona domenica al Villaggio

  6. … lasciate perdere per carità… ritiratevi tutti… ma proprio tutti… fate “ amministrare “ Sulmona da un commissario per una decina d’anni… in modo che i pupari restino senza lavoro…

  7. I “vecchi” pupari amministrano i pupi in ogni dove e questa vicenda ne è l’ennesima riprova.

  8. Con il commissariamento saltano tutte le lobby de noantri. E tutti a lavorare seriamente. Fino a quando le cariche pubbliche saranno ricoperte da professionisti cittadini, gli interessi della bottega saranno sempre primari rispetto agli interessi della collettività. Chiedo a chi ne sa più di me: quando si configura un conflitto di interessi nell’ambito della pubblica amministrazione?

  9. Specchiatevi ad Attilio D’andrea…..gliene hanno dette peste e corna prima delle elezioni.
    Uno degli amministratori piu presenti,umili e partecipi degli ultimi 20 anni.
    Vergugnetv

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