Case dell’acqua e distributori ecocompatibili: al via la rivoluzione plastic free

La richiesta giace nei cassetti di palazzo San Francesco da anni, ma finalmente l’amministrazione ora gli ha dato seguito. Anzi, ha rilanciato la proposta. Non tre come aveva chiesto la Gran Sasso di Pratola Peligna, ma dieci: tante saranno le case dell’acqua che presto, “prima dell’estate” assicura l’assessore Attilio D’Andrea, spunteranno anche a Sulmona.

Si tratta di postazioni che permetteranno di rifornire di acqua purificata le case dei sulmonesi a prezzi molto accessibili (tra i 5 e i 10 centesimi al litro) e che, soprattutto, sono destinate a ridurre drasticamente l’uso della plastica domestica. Le bottiglie di plastica rappresentano infatti oltre la metà degli scarti di plastica prodotti in casa.

Entro un paio di settimane dovrebbe uscire l’avviso pubblico per raccogliere le manifestazioni di interesse da parte dei fornitori, anche se la stessa Gran Sasso si è detta pronta a soddisfare eventualmente tutte e dieci le richieste di Sulmona. Il Comune ha già individuato le aree: cinque a Sulmona (ospedale, via Togliatti, via Cornacchiola, parcheggio dei vigili del fuoco e stazione centrale) e cinque nelle frazioni (Badia, Marane, Bagnaturo, Torrone e Cavate).

“Abbiamo scelto aree che hanno la disponibilità di parcheggio – spiega D’Andrea – e che riforniscano in modo bilanciato le diverse aree della città e delle frazioni”.

E’ solo il primo passo di una rivoluzione culturale che l’amministrazione comunale vuole avviare nella produzione dei rifiuti e che ieri è stata ribadita in consiglio comunale durante l’illustrazione del programma di mandato. Un passo che avvierà il suo cammino dal Palazzo, “perché noi dobbiamo dare il buon esempio” dice l’assessore: così nella sede municipale spariranno presto capsule e cialde di caffe e bottiglie d’acqua usa e getta (se ne consumano solo al Comune circa tremila l’anno), per far posto ad un sistema di caffe macinato e a delle fontanelle con filtro alle quali i dipendenti del Comune potranno rifornirsi con la propria personale borraccia.

“Sono azioni che mirano al rispetto della direttiva europea del plastic free – continua l’assessore – il rispetto dell’ambiente si manifesta anche con comportamenti virtuosi e cittadini devono essere messi nelle migliori condizioni per adottarle”.

E’ il caso di brindare: in alto le borracce.

16 Commenti su "Case dell’acqua e distributori ecocompatibili: al via la rivoluzione plastic free"

  1. Mah, manco stessimo in una metropoli dove l’acqua che esce dal rubinetto è pessima. A chi piace l’acqua in bottiglia (non tutte le acque sono uguali) continuerà a comprarle. Il resto sono soldi pubblici spesi a vuoto

  2. Un numero spropositato per la potenziale, anziana, non automunita e pigra “piccola” utenza cittadina che preferirà usare i soliti canali distributivi, vuoi solo per passare tempo e farsi due chiacchiere con commessi e conoscenti vari e state certi che il “prezzo accattivante”, sarà l’ultima cosa che prenderanno in considerazione, non ultima,considerate anche le già sempre più utilizzate consegne a domicilio.
    Peseranno nelle casse comunali più in servizio e manutenzioni varie (atti vandalici) che in benefici per la cittadinanza e finiranno per essere “casette nel deserto cittadino” e la città ne ha già di numerosi esempi sparsi e peggio da tutti criticati.
    Rimodulatene quantomeno il numero.
    Se cambio culturale deve esserci, che sia più realistico che non “numerico populistico”.
    Volete meno plastica? L’unica strada nazionale è tornare alla cauzione come una volta, ma una cauzione pesante da colpire le tasche e poi si che si cambierà modo di spesa e di pensare.

  3. A proposito, ma le macchinette per il riciclo delle bottiglie di plastica? Molte sono diventate fatiscenti e abbandonate al loro destino! A chi spetta la rimozione di questi scempi? Ma l’amministrazione le vede queste cose o no?

  4. Mi chiamo Antonio | 4 Marzo 2022 at 09:13 | Rispondi

    … quindi se servono postazioni che erogano acqua purificata… di quella che esce dai rubinetti delle nostre case o dalle fontanelle pubbliche non ci dobbiamo fidare?
    E la bolletta alla SACA, peraltro molto salata, per che cosa la paghiamo?
    E poi, scusate, la ASL, la politica e la stessa società hanno sempre affermato che l’acqua erogata dagli acquedotti pubblici è meglio di quella imbottigliata… dobbiamo pensare che qualcuno continua a prenderci sempre per i fondelli?

    • Nulla di quanto ha detto. L’acqua di rubinetto ha controlli in numero maggiore di quella imbottigliata. Le casette dell’acqua offrono diversi sistemi di ulteriore filtrazione, principalmente indirizzati all’abbattimento del sapore del cloro e dell’eventuale presenza di ferro proveniente dalle vecchie tubazioni in ferro, e in più la possibilità di avere l’acqua frizzante (generalmente a un costo maggiorato rispetto alla liscia), e in materia di sicurezza alimentare nulla hanno da aggiungere o invidiare a quanto già precedentemente effettuato e analizzato nei vari punti di controllo designati. Resta la novità che temo, come già detto si affievolisca strada facendo, anche se poi i contatori interni daranno tutti altri numeri che stranamente non coincideranno con gli incassi, ma che alimenteranno per certo i costi di gestione. Resto del parere che tentar non nuoce, ma il numero degli impianti è veramente esorbitante e sarebbe curioso poterne leggere i costi d installazione e noleggio e conduzione ordinaria. Poi sulla riduzione della plastica, inquinamento veicolare indotto e quant’altro di ecologico ci si voglia mettere dentro è tutto da verificare e documentare. Mi resta da ben afferrare quanto espresso nel 3° capoverso dell’articolo.

  5. Bella iniziativa, ma considerate subito un sistema di sorveglianza… e non sarebbe sbagliato mettere i rubinetti alle fontanelle già esistenti

  6. Acqua potabile | 4 Marzo 2022 at 12:19 | Rispondi

    Nelle frazioni pedemontane, l’acqua pubblica delle fontane viene usata per irrigare orti privati, lavare le macchine e riempire i serbatori d’acqua per la campagna. Parliamo di migliaia di litri d’acqua potabile che ogni anno sono versati a terra.

    • Dove sta il problema? L’acqua da casa mia la pago, pure a caro prezzo, e ci faccio quello che mi pare.
      Andate piuttosto a controllare le perdite e chi usufruisce dell’acqua senza contatore.

  7. Dove sta il problema? L’acqua da casa mia la pago, pure a caro prezzo, e ci faccio quello che mi pare.
    Andate piuttosto a controllare le perdite e chi usufruisce dell’acqua senza contatore.

  8. Premesso che a Sulmona mi bevo direttamente l’acqua che esce dal rubinetto, mi dite qual’è il vantaggio economico quando un litro di acqua mi costerà 10 centesimi, mi devo procurare la bottiglia, lavarla ogni volta e recarmi con la macchina nei punti di distribuzione; n supermercati le confezioni in offerta le trovi anche a 22 cent a bottiglia, cioè tra gli 11 e i 15 cent a litro.
    Inoltre fatto il ritorno economico della spesa, anche
    in termini di minori costi cogesa, oppure, è la classica iniziativa estemporanea senza alcuno studio di base?
    In poche parole, se i soldi anziché cacciarli il Comune e quindi tutti noi, li dovresti cacciare voi amministratori ditasca propria, lo faresti?

  9. Mamma mia quanta arretratezza in questi commenti, capisco perchè Sulmona sia sempre indietro. Allora chiariamo un paio di cose: 1 non c’è nessuna spesa pubblica, perchè è il gestore che si occupa dell’investimento e della gestione, come dell’incasso. 2 l’acqua del rubinetto è buona, ma quella filtrata la depura da alcune sostanze, per renderla più leggera ed è per questo che molti preferiscono l’acqua in bottiglia a quella del rubinetto. 3 Io sono di Pratola e vedo tanti sulmonesi che vengono a prendere l’acqua qui nelle due case dell’acqua che sono state installate da anni, quindi il servizio è richiesto. 4 Da quando uso le case dell’acqua produco l’80% in meno di plastica (e scusate se è poco). 5 per Periferico: ma dove vive? L’uso dell’acqua potabile per l’irrigazione è vietato e non ci può fare quello che gli pare.
    In ultimo: bene all’amministrazione comunale, era ora! Finalmente un piccolo ma concreto gesto di sostenibilità

    • 1) Non sarà un investimento proibitivo, ma d’imprenditori benefattori che investano e rischino del proprio, certi di avere un valido ritorno economico da ben 10 distributori in un così breve raggio, senza averne un fisso e una compartecipazione alle spese manutentive standard e straordinarie o forme similari non ne ho mai incontrati, come spero siano chiariti alla cittadinanza questi “piccoli particolari economici” a costo zero (quali energia elettrica, acqua, occupazione di suolo pubblico e quant’altro). Essere un ecologista convinto è possibile, che poi anche questo andrebbe filtrato con le sue risposte, per tutto il resto c’è da fare i conti con la realtà del territorio. Comunque è già una possibile risposta al capoverso 3. Grazie.

    • Altro pratolano | 4 Marzo 2022 at 18:06 | Rispondi

      C’è da aggiungere inoltre che dopo anni di bevute di acqua frizzante in vetro,quando mi capita di berla dalla bottiglia di plastica ci sento il sapore della plastica.

      • E allora che dire delle salutari bevute alla cannella giù in cantina? E perché no anche dal fiasco impagliato rinfrescato nella formella e bevuto sotto la frescura delle frasche nella “casetta” in campagna…

  10. … certo che quelli che vengono a riempire le bottiglie da Sulmona a Pratola sono molto intelligenti…con quello che costa il carburante per l’andata e ritorno si ripagherebbero il costo di gestione di un purificatore dentro casa…

  11. Vogliamo parlare di quello schifo che sta all’incrocio di via San polo? Abbandonato

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