Caserma Battisti in crisi d’identità

Del progetto originario, rischia di rimanere poco e niente: un po’ perché la caserma dei vigili del fuoco non si farà più lì, un po’ perché i soldi (2 milioni di euro già stanziati) non bastano, un po’ perché con il Demanio non è stato ancora raggiunto un accordo, per cui una parte della struttura rimarrà uguale a sé stessa e diversa da tutto il resto.

La ex caserma Battisti si trova nel mezzo di una crisi d’identità, insomma, nonostante per la prossima settimana dovrebbe essere pronto il progetto preliminare.

La connessione con i giardini della Masciangioli (che d’altronde non vedranno al momento neanche un’opera di giardinaggio), la contestualizzazione con la villetta di Porta Napoli, i passaggi pedonali e il verde pubblico sul lato est: tutto saltato.

Il progetto preliminare prevede infatti l’abbattimento di una parte delle mura laterali (ma non tutte, perché uno zoccolo è del Demanio), la realizzazione di un parcheggio e di un terminal bus e la costruzione di una palazzina da destinare a servizi al centro del piazzale. Resterebbe in piedi, però, oltre all’edificio frontale di proprietà del Demanio (edificio tutelato), anche quello speculare sul versante ad est, per il quale non ci sono i soldi (circa 400mila euro) per la demolizione.

L’idea dell’assessore ai Lavori Pubblici, Franco Casciani, è quella di procedere con i lavori possibili, lasciando la palazzina di proprietà del Comune che dà su via Diaz (circa 2800 metri quadrati) in piedi, in attesa che qualcuno, magari con un accordo di programma, si faccia carico di demolirla per poter sfruttare altrove la cubatura residenziale.

Un salto nel buio, in realtà, come un azzardo è iniziare anche i lavori previsti, perché i fondi potrebbero non essere sufficienti a completare neanche la palazzina dei servizi. Il rischio, insomma, è quello di fare un progetto senza visione urbanistica e per di più un’altra potenziale incompiuta.

“Lunedì incontrerò l’architetto La Civita che è di supporto al Rup e ideatore della prima ipotesi – spiega l’assessora all’Urbanistica, Catia Di Nisio – sono contraria a realizzare lavori senza una visione d’insieme: se i soldi sono pochi si modulano su ciò che si può fare senza compromettere le funzioni urbanistiche della zona. Quella è una parte della città molto importante e un errore di valutazione o un intervento giusto per fare, sarebbe controproducente. E poi bisogna aprire un’interlocuzione con il Demanio, perché la caserma e l’area su cui insiste, non può essere spacchettata”.

Il rischio, dall’altra, è quello di perdere i 2 milioni di euro messi a disposizione dalla Presidenza del consiglio dei ministri e dalla Regione nell’ambito dei finanziamenti per la rigenerazione urbana. Rigenerazione appunto.

12 Commenti su "Caserma Battisti in crisi d’identità"

  1. E certamente, come no, un bel “Terminal Bus” ci starebbe bene… quello che non non è chiaro da quale “strettoia “ bisogna farli entrare, se dalla strada budello chiamata via A. Diaz o da quella gemella di via Monte Grappa… non erano idonee per i mezzi dei vigili del fuoco adesso vanno bene per i pullman.
    Se non si hanno idee e progetti validi e sostenibili… i soldi non vanno spesi, che sono tutti a DEBITO e caricati sulla tassazione dei cittadini, i quali si sono rotti le scatole di stare a pagare per le innumerevoli opere inutili e costose.

  2. Un terminal bus??? Connesso con chi??? Ma certe persone vengono pure pagate per pensare questo? Lo volete capire che il terminal bus va fatto esclusivamente presso il parcheggio posto davanti la farmacia della stazione.

  3. Ferroviere in 1 87 | 12 Novembre 2022 at 10:16 | Rispondi

    Esattamente.. un terminal bus da riqualificare quello di fronte la farmacia della stazione. Va dotato di pensiline intelligenti che indichino sui display percorsi, destinazioni, tempi di attesa. Va indubbiamente inglobato nell’interscambio anche il trasporto pubblico locale.

    • Effettuare collegamenti con il terminal bus del prontobus sotto ponte dell’autostrada. Effettuare collegamenti express con le scuole dell’alto sangro (Roccaraso castel Di sangro). Questo serve, interventi mirati e risolutivi con poche risorse economiche. I film di fantascienza lasciamoli ai registi

      • Sveglia, già esiste il terminal che dici tu. Gli autobus di prontobus già caricano sotto il ponte dellautostrada. Che ti sei inventato?
        Peccato che io che non ho la macchina, mi devo far accompagnare.

        • La invito a leggere meglio, è poco attento. il collegamento va fatto dal terminal stazione di sulmona con il terminal del prontobus, proprio per offrire un servizio di scambio intermodale a persone come lei che non hanno la macchina!

    • Eh si! Poi dalla stazione prendi l’autobus urbano per arrivare in città. Volete capire che un terminal bus andrebbe realizzato in prossimità del polo scolastico con vie di accesso scorrevoli e facilmente raggiungibile il centro della città ed i vari servizi tipo il Tribunale, gli uffici finanziari, ecc.
      L’unico sito che rispetterebbe tali caratteristiche si trova in viale XV Aprile nel grosso piazzale adibito occasionalmente alle giostre e molto vicino al polo scolastico delle scuole medie e superiori di viale Togliatti.
      Da tale terminal, gli autobus avrebbero facile accesso dalle ss 17 e strada a quattro corsie favorendo l’ingresso è l’uscita delle linee intercity tipo la Pescara Napoli.

      • a questo punto spostiamo proprio tutta la stazione a piazza garibaldi così i treni da l’aquila pescara e roma arrivano direttamente sotto il fontanone

  4. Polo universitario. Questo dovrebbe porsi come grande Obiettivo l amministrazione…

    • Istituire corsi che si sposano con il territorio. Pensare ad esempio a scienze infermieristiche. Accordi con ASL locali e confinanti. Ospedali di sulmona popoli castel di sangro. Pensare di instaurare accordi quadro con l ente parco majella. Pensare a facoltà tipo biologia, scienze forestali e ambientali.

  5. Sandro De Panfilis | 13 Novembre 2022 at 08:09 | Rispondi

    L’URBANISTICA questa sconosciuta!!!!!

  6. SalviamoSulmona | 13 Novembre 2022 at 17:58 | Rispondi

    Condivido in pieno quanto affermato da Yari Ferrone e da Pratico. Sulmona sarebbe una splendida città universitaria comodamente raggiungibile in breve tempo sia su gomma che su strada ferrata. Una città come la nostra candidata a diventare capitale italiana della cultura dovrebbe cominciare a pensare in grande sul serio.

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