Caserma vigili del fuoco: nuovo bando per i terreni

A piccoli passi, ma l’obiettivo di regalare un nuova caserma ai Vigili del Fuoco di Sulmona è sempre più vicino. E’ online da ieri pomeriggio l’avviso pubblico per la ricerca del terreno sul quale sarà realizzata la nuova sede di servizio del distaccamento dei Vigili del Fuoco di Sulmona. Le manifestazioni d’interesse, da parte di enti pubblici o privati, dovranno pervenire al Comune di Sulmona entro le 12:00 del prossimo 31 maggio. Fermo restando che non sarà l’Amministrazione sulmonese ad avviare gli atti finalizzati per l’acquisto del terreno.

Le caratteristiche sull’area che ospiterà la struttura sono bene delineate all’interno del bando. Anzitutto serviranno tra i 10mila e i 15mila metri quadri disponibili in una zona strategica. La nuova caserma, infatti, dovrà avere un elevato grado di accessibilità garantito dalla prossimità alle principali vie di comunicazione, non eccessivamente congestionate dal traffico o inadatte al transito dei mezzi pesanti. Servirà un luogo facilmente accessibile da parte dell’utenza e non essere eccessivamente periferico.

A inficiare sulla scelta dell’area è anche un’opera in divenire sul territorio sulmonese (o meglio, sotto di esso): il gasdotto Snam. Nel bando, infatti, è specificato che la futura sede dovrà sorgere lontano da servitù di natura urbanistica, ambientale o tecnica. L’area dovrà essere possibilmente pianeggiante, e lontana da corsi d’acqua che possano determinare fenomeni alluvionali, esondativi o franosi.

Decisivo per lo sprint è stato il vertice di mercoledì tra il vicesindaco di Sulmona, Franco Casciani, gli esponenti regionali del Demanio e i vertici del corpo dei Vigili del Fuoco. “L’incontro è servito per stabilire i passaggi necessari per la creazione della struttura – spiega Casciani -. Ora bisogna attendere la chiusura della ricerca di mercato”.

Una storia, quella della nuova caserma, che va avanti in verità da anni: una prima ricerca di mercato era stata già fatta e l’ente Casa Santa aveva offerto un suo terreno nei pressi del Park Hotel (o quel che ne è rimasto). Sembrava cosa fatta, ma poi l’accordo saltò per volontà del Demanio e complicazioni burocratiche sulla destinazione urbanistica. Poi venne l’ipotesi della caserma Battisti, alla quale però il Comune di Sulmona resta contrario, per l’eccessiva centralità di un sito che, comunque, deve garantire mobilità di mezzi e velocità di trasferimenti. Si spera che questa volta sia quella buona. Demanio permettendo.

12 Commenti su "Caserma vigili del fuoco: nuovo bando per i terreni"

  1. Più volte sono comparsi articoli, su “Il Germe” come su altre testate locali, di edifici pubblici e privati abbandonati da anni, lasciati in rovina e fatiscenti, magari con velleitari tentativi di alienazione mai riusciti, in una città (Sulmona mea) e in piccoli borghi che, oltretutto, si vanno vieppiù spopolando.
    Capisco pure che una caserma di Vigili del Fuoco abbia elevati requisiti di spazio, di sicurezza e di funzionalità, proprio per il corpo di pronto intervento che deve accogliere.
    Pur tuttavia mi chiedo: è proprio necessario consumare ulteriore suolo, acquisendo terreni agricoli o forestali e “antropizzandoli”?
    Non esiste proprio un alternativa, pur a costo di consistenti interventi di ristrutturazione, che porti a riutilizzare spazi già tolti alla Madre Terra e alla Natura per installarvi, a suo tempo, attività umane oramai dismesse?
    CHI PUÒ (sindaco Di Piero, per esempio; uffici tecnici, per esempio; assessori ambientali, per esempio; associazioni ambientaliste per esempio; “Il Germe” per esempio) BATTA UN COLPO!

  2. Caro mingaver concordo con te ma chi è il sindaco di Piero? Io sapevo che Sulmona ha tre sindaci il vecchio Francone che comanda ancora insieme a due comunisti

  3. SalviamoSulmona | 21 Aprile 2023 at 09:54 | Rispondi

    ..mettere insieme i vigili del fuoco e la protezione civile all’interno della ex caserma Battisti in via di ristrutturazione, non sarebbe stato più logico da un punto di vista della efficienza operativa e di coordinamento e più remunerativo anche dal punto di vista del risparmio economico e della salvaguardia degli spazi territoriali?

  4. Ma appunto per questo signor Mingaver, non le sembra un po’ noioso occuparsi del fatti di questo paesotto? Non le sembra più interessante occuparsi della grandiosa scuola nazionale di formazione dei vigili del fuoco che sorgerà nella sua città? Tutt’altro livello. Sempre ovviamente, per indiscussi meriti e benemereza.

    • Caro “Classe A”, non vedo l’attinenza del suo commento con quanto riporta l’articolo del “Il Germe”: semmai mi pare che Lei la stia mettendo – more solito in terra Peligna – su un’insensata comparazione tra la realtà locale e la realtà del nostro capoluogo.
      Ad ogni buon conto, non mi ritengo nè un sempliciotto che si deve occupare solo di piccole e depresse realtà locali nè un aristocratico che deve guardare solo il suo maniero. Nelle mie analisi, infatti, tento di varcare gli angusti confini locali imponendomi una visione di ampio respiro, con passione, obiettività, lungimiranza, proiezione nel medio-lungo termine e con attenzione alle varie esigenze territoriali.
      Probabilmente questa non è una particolare virtù personale ma è il naturale riverbero o, se preferisce, l’apertura mentale che acquisisce chiunque si trovi a nascere e/o a vivere in ambienti culturalmente avanzati, stimolanti, dinamici quali pochi in Abruzzo (quali il nostro capoluogo, e forse, in misura minore, Teramo e Chieti).
      In ogni caso, il consumo eccessivo di suolo non è un problema della sola “Sulmona mea” e dell’Aquila, ma è un problema nazionale che in certe realtà (p.es Veneto, Liguria, Calabria) è molto più grave in Abruzzo. In Veneto, p.es. ormai vi è un unico agglomerato tra Mestre e Verona con capannoni, industrie, centri commerciali che, dopo aver tolto spazio a Madre Natura, hanno chiuso dopo pochi anni determinando problemi urbanistici e ambientali di non poco conto.

  5. Ma infatti, sempre a proposito di visioni e di illuminati come lei, la tutela dell’ambiente e l’attenzione al consumo di suolo, è proprio la stella polare di tutte le azioni poste in essere dalla politica di riferimento del suo beneamato sindaco.

  6. AUA MO VI LI DIC A FA LI CASERM C VUN LI SULD I NO LI CHIACCHIERI A LU RACCION SNDOST LA TURCIN D LI GIAMBON SE NO è FRCAT LA COS AUA ACCUSCI ECCH A FRONT D LU TA TAC

  7. … Sono proprio…

  8. Ma è mai possibile che tutti i Salmi nel paesello finiscano sempre in gloria?

  9. Ma che cazz stet a dic..

  10. ..Mingaver, fatti vedere da uno bravo..

  11. Mingaver, i suoi sforzi per cercare di dimostrare la superiorità del suo scomodo, squallido, inutile e decentrato capoluogo bisogna ammetterlo sono commoventi, ma riguardano tutte le altre consorelle abruzzesi e non la magnifica Sulmona con la quale, come lei ben sa, neanche per L’Aquila( dove ho vissuto) c’è partita.

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