Cassa e riposo, il Cogesa prepara le seconde linee

La guerra sarà lunga a quanto pare e il Cogesa prepara le seconde linee, da sostituire, nel caso, a quelle che oggi operano in trincea. Così la società partecipata ha deciso di mettere a riposo cautelativo 13 persone e altre 33 in cassa integrazione fino a 5 maggio prossimo. L’obiettivo è quello di ridurre i contatti e avere, nel caso che il personale venga colpito dal Coronaivrus, dei sostituti da mandare in strada, perché il servizio di smaltimento rifiuti è di quelli essenziali.
Misure economiche di sostegno, poi, sono state previste anche per chi dovesse assentarsi per il virus, perché sottoposto a quarantena o a ricovero. In particolare è stata sottoscritta una polizza assicurativa per i 220 lavoratori dell’azienda che permetterà in caso di necessità l’erogazione di 30 euro giornaliere a ciascun lavoratore colpito (per un massimo di 30 giorni), oltre a 1.500 euro una tantum per chi dovesse essere ricoverato in terapia intensiva e altri 350 euro in caso di dipendenti risultati positivi, ma per i quali non si renda necessario il ricovero.
L’operazione, avverte l’azienda, potrebbe portare ad un rallentamento del servizio porta a porta.
“I nostri operatori lavorano ogni giorno in strada o sugli impianti consentendo il regolare svolgimento di un servizio pubblico essenziale – commenta l’amministratore Vincenzo Margiotta -. Ho creduto, dunque, doveroso assicurare la dedizione e l’impegno che stanno dimostrando anche in questa fase molto difficile. A loro va il mio plauso e il mio più vivo ringraziamento”.

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