Centenario Cai, Sulmona in cima

Si parte dal Morrone, la montagna cara, quella violentata dagli incendi di cinque anni fa che non hanno ancora un movente, né un mandante, né un colpevole. Oggi pomeriggio con una conferenza (ore 18 Aula consiliare di Sulmona) dedicata proprio a quell’inferno che ha lasciato ancora oggi cime grigie di cenere e fiumi detritici che minacciano la valle.

Per i suoi primi cento anni la sezione del Cai di Sulmona inizia un lungo cammino che porterà il 19 novembre prossimo alle celebrazioni ufficiali: nel mezzo diciassette eventi che spaziano dalle camminate in quota e nei parchi urbani, ai concerti, il teatro, i libri e i racconti, i convegni, i cambiamenti climatici, le stelle, i santi e i fiori.

Perché la montagna è tutto questo e qualcosa in più: un sentiero dentro sé stessi, prima che sulla terra. Tra gli appuntamenti più simbolici l’inaugurazione, l’11 settembre prossimo, di una cima intitolata proprio a Sulmona: una delle due creste al confine tra Pacentro e Sulmona che tocca quota 2001 metri, dove sarà piantato un cippo e che entrerà formalmente a far parte della toponomastica georeferenziata. Sulmona così, insieme all’Aquila e Avezzano, diventa una delle tre città ad avere sugli Appennini una cima che porta il suo nome, anche e soprattutto a simboleggiare il legame stretto che gli abitanti di tutto il territorio hanno con essa.

A maggio saranno tre gli appuntamenti: il primo maggio un’escursione nel Parco urbano di Pietre Regie-Colle Mitra, 19 chilometri che con pochi fondi e tanta buona volontà quelli del Cai hanno ripulito e segnalato dopo anni di abbandono. Poi l’incontro con Stefano Ardito e Pierluigi Bini e la proiezione del video “L’uomo che accarezzava la roccia” (il 6 maggio) e il 27 maggio il primo degli appuntamenti sui cambiamenti climatici e la prevenzione degli incidenti con ospite Filippo Thiery e i carabinieri forestali che gestiscono il servizio Meteomont.

Argomento, quello del clima e dei suoi cambiamenti, di cui si tronerà a parlare a giugno (l’11) a Pratola con Gabriele Curci del Cetemps.

Da Pratola a Introdacqua (il 12 giugno) con un’escursione sul monte Plaja e concerto in quota annesso a cura di Muntagninjazz, per poi passeggiare sotto le stelle il 6 luglio tra Passo San Leonardo e Pacentro con Paolo Ruscitti dell’osservatorio “La Torre delle stelle” di Aielli.

Il tema dei rischi idrogeologici sarà al centro dell’incontro programmato il 23 luglio a Pratola e nel quale si discuterà inevitabilmente anche del paventato traforo del Morrone per fare strada alla ferrovia veloce Roma-Pescara.

Il 10 settembre a Sulmona il monologo teatrale “Freney 1961” con Marco Albino Ferrari e il giorno successivo escursione e inaugurazione della cima Sulmona.

Tra gli ospiti illustri l’alpinista Hervè Barmasse (22 settembre a Sulmona), accompagnato per tutto il mese dal quinto concorso fotografico nazionale “La montagna”.

Flora e fiori saranno quindi protagonisti il primo ottobre a Pacentro nella conferenza con Fabio Conte, mentre il 22 si parlerà dei luoghi celestiniani con il giornalista e scrittore Angelo De Nicola.

Il racconto di Stefano Ardito (il 5 novembre a Sulmona) avvicinerà quindi il centenario alla meta, con un’ulteriore tappa nei “Rifugi dell’Appennino” il 12 novembre (a Pettorano): una risorsa che gli abruzzesi dovrebbero fare più loro, considerando che dei dieci rifugi propriamente detti presenti in Abruzzo, nessuno è gestito dai Cai locali (ma tutti da Roma).

1 Commento su "Centenario Cai, Sulmona in cima"

  1. Franco Tavoletti | 29 Aprile 2022 at 14:23 | Rispondi

    Bravi, programma ricco.

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